LA STORIA INFINITA
Cav vittima dell’olgettina: processo
Tentata estorsione da parte di Giovanna Rigato: Berlusconi questa volta è parte offesa

Silvio Berlusconi ritornerà in aula il prossimo maggio, non come imputato bensì come vittima di un’olgettina accusata di tentata estorsione aggravata dall’averla commessa nei confronti di un ultrasessantacinquenne, categoria a cui il codice riconosce lo svantaggio della minorata difesa.
Il dibattimento è fissato nel tribunale di Monza, dove è radicata la competenza territoriale. Il cavaliere questa volta non scuce denaro. Anzi, lo chiede a Giovanna Rigato, show girl trentanovenne che negli ultimi mesi del 2016 avrebbe ricattato l’ex premier, implicato nelle beghe del processo Ruby, in cambio del silenzio sui bunga bunga di Arcore.
La donna - che è difesa dall’avvocato varesino Corrado Viazzo - avrebbe indotto Berlusconi a intestarle un appartamento e poi, alzando il tiro, lo avrebbe costretto a bonificarle 500mila euro su un conto corrente estero.
Il piano non le riuscì perché Silvio si ribellò presentando denuncia. Ma il tentativo stesso è considerato dalla legge come reato.
Il leader di Forza Italia è difeso dal suo storico avvocato Niccolò Ghedini, senatore del partito fondato da Silvio, il penalista che definì il cavaliere «utilizzatore finale» dei servizi erogati dalle escort che si aggiravano per Palazzo Grazioli e Villa Certosa, quindi «mai penalmente punibile».
Due anni fa l’ex presidente del consiglio venne ascoltato dal pubblico ministero Luca Gaglio come parte offesa delle pretese economiche della trentanovenne.
Stando a quanto emerse, Rigato avrebbe minacciato a più riprese il Cav oggiottantaquattrenne che in quel periodo era accusato di aver pagato i testimoni per tacere le verità sui suoi festini.
«Mi rivolgo ai giornali, vado in Procura e racconto di essere stata indotta a deporre in tua difesa nel caso Ruby, che ho riferito quel che mi hanno suggerito gli avvocati», gli scriveva.
«Dimostreremo come stessero le cose», annuncia l’avvocato Viazzo, «chiamerò in aula tutti i testi delle inchieste precedenti, i frequentatori dell’entourage del cavaliere, testimoni che, in quanto tali, avranno l’obbligo di dire la verità. Citeremo anche Ruby».
In una prima fase dell’indagine la Procura aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma davanti all’opposizione dell’avvocato Ghedini, il gip di Monza ha disposto l’imputazione coatta.
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