LA TESTIMONIANZA
«Ettore sbranato dal branco»
Parla la proprietaria del cagnolino ucciso a Velate

È ferita, sotto choc ma salva per miracolo la donna di 60 anni aggredita ieri mattina, martedì 23 luglio, prima delle 7 da un branco di tre cani liberi (pare un pastore maremmano abruzzese e due meticci di grossa taglia) mentre portava a spasso il suo cagnolino al guinzaglio in piazza Cordevole, cuore di Velate: è ancora dolorante per il brutto morso al gluteo ma è già stata dimessa dall’ospedale di Circolo dove è arrivata in ambulanza.
Scena straziante
Non ce l’ha fatta invece il suo amato Ettore, lo Shih Tzu bianco e beige di cinque anni e mezzo su cui si è sfogata la rabbia animale: «Una scena che avrò negli occhi per molto tempo, è stato terribile, anch’io ho rischiato e per fortuna non avevo con me le nipotine, altrimenti non so che cosa sarebbe potuto succedere - racconta la protagonista vincendo a stento le lacrime -. L’unica cosa che mi consola è che si sia trattato di una morte senza sofferenza». Il “film” della vicenda è da brivido.
«Siamo usciti come tutte le mattine verso la scuola materna, il nostro consueto giro. All’andata non si vedeva nulla, al ritorno ecco i soliti tre cani che ringhiano e abbaiano, uno ha preso la rincorsa e io d’istinto ho abbracciato stretto il mio Ettore. Mi è caduto quando mi hanno morso, facendomi uscire del sangue: a quel punto uno l’ha sbattuto contro il muro con violenza, l’altro l’ha preso in bocca così, come fosse un orsetto, scappando più lontano. L’ho inseguito ma non sono riuscita a salvare il mio cagnolino: non c’era sangue, penso gli abbiano rotto l’osso del collo. Nel frattempo sono arrivati tutti i vicini, davvero solidali, in tanti abbiamo chiamato il 112 e sono arrivati Polizia locale, carabinieri e ambulanza».
Il tentativo dei vicini
Un’alba di terrore per gli altri abitanti della frazione ai piedi del Sacro Monte, visibilmente colpiti dopo ore dall’accaduto: diversi vicini, sentendo le urla disperate della donna di primo mattino, sono corsi fuori casa e hanno cercato di fermare il branco, prestando soccorso.
«Ma non c’è stato nulla da fare, i tre cani avevano strappato il guinzaglio e poi hanno lasciato il povero Ettore in un altro punto, ormai senza vita - dice un giovane vicino, un ex calciatore -. Siamo tutti addolorati, vedere i proprietari e le bambine in lacrime mi ha stretto il cuore. Anche a me è capitato tempo fa: gli stessi cani mi hanno strappato la maglietta, qui c’è paura, da tempo chiediamo di metterli in sicurezza, invece continuano a scappare da una proprietà vicina e sono una minaccia per bambini, persone e altri animali. Bisogna fare qualcosa anche se sono coperti da assicurazione. Io ho un molosso, un AmStaff ma quando esco lo tengo sempre al guinzaglio perché non sai mai come possa reagire, in Svizzera senza museruola non varchi nemmeno il confine».
Comunità scossa
A Velate, zona verde e di case affascinanti, quasi tutti in realtà hanno un cane e nessuno chiede di sopprimere gli esemplari al centro della vicenda. Negli occhi della sessantenne ferita, non c’è rabbia ma dolore: «Chi ama gli animali non vuole che venga fatto loro del male, ma bisogna evitare che questi tre continuino a uscire, non ne possiamo più - è l’appello -. Altri abitanti sono stati aggrediti e abbiamo paura a uscire con i nostri bimbi».
La Polizia locale di Varese ha fatto partire le procedure di legge nei casi di “cani morsicatori”: i tre animali sono stati identificati, segnalati e affidati al proprietario in modo che non possano liberarsi e scappare di nuovo. I veterinari di Ats Insubria effettueranno dei controlli tenendoli in osservazione per almeno dieci giorni. Si valuteranno condizioni fisiche e aggressività, per capire quali misure prendere. Potrebbero scattare sanzioni ai proprietari per omesso controllo e, in caso di querela di parte, provvedimenti per lesioni. Questo interessa agli abitanti: «Bisogna risolvere il caso, non possiamo vivere nella paura di incontrarli sulla nostra strada ancora».
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