LA SENTENZA
Evade per la cena dalla madre
Trentenne non poteva allontanarsi per precedenti condanne. Il giudice gli ha inflitto un anno in carcere

Sulla scorta delle sue precedenti condanne per violenza sessuale su minore, furto e rapina, il Tribunale di Milano aveva applicato nei suoi confronti la misura della sorveglianza speciale, poiché considerato socialmente pericoloso.
Tradotto: non poteva uscire di casa, né allontanarsi dal Comune di residenza, alle porte del capoluogo, nell’orario tra le 22 e le 6.
Ma quella sera del marzo scorso il giovane – un trentenne italiano – non ha rispettato le prescrizioni e si è allontanato.
Il motivo? Come ha poi spiegato ai carabinieri che lo hanno atteso sotto casa, doveva andare a cena dalla mamma che abita fuori città.
I manicaretti della madre però gli sono costati molto cari: finito a processo per l’evasione, è stato condannato a un anno di carcere dal giudice monocratico Alessandra Mannino.
Una pena leggermente inferiore rispetto a quella a un anno e quattro mesi invocata dal pm Davide Toscani.
Due mesi fa, a Cairate, il caso di un quarantenne che era evaso dagli arresti domiciliari per andare a ubriacarsi.
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