LA DISAVVENTURA
Capello derubato a Malpensa
L’ex giocatore e allenatore dimenticò un trolley pieno di gioielli del valore di 240mila euro subito preso dai ladri, presto rintracciati. Chiuse le indagini della Procura di Busto

Un furto da 240mila euro. Location Malpensa, vittime Fabio Capello e signora. L’ex allenatore tra le altre di Milan, Roma, Juventus, Inghilterra, Real Madrid e Russia e la consorte Laura Ghisi non sono però caduti nelle classiche trappole dei borseggiatori dell’aeroporto. La loro valigia, che conteneva un vero e proprio tesoro tra gioielli e oggetti di pregio, fu rubata dal dipendente di uno dei parcheggi che circondano lo scalo. I fatti risalgono a giugno dell’anno scorso, ma per questioni di riservatezza - anche investigative - la notizia non era mai trapelata.
Nei giorni scorsi però è arrivata la chiusura delle indagini, che hanno svelato una trama molto più articolata di quel che sembrava.
Nel fascicolo del pubblico ministero Nadia Calcaterra ci sono quattro nomi: quello del dipendente del parcheggio, appunto, e poi quello del titolare e di altri due soggetti a cui quest’ultimo avrebbe rivenduto la refurtiva. Di tutto quel ben di Dio, gli inquirenti sono riusciti a recuperare soltanto un Iphone.
La vicenda risale al 16 giugno 2017. Capello e signora erano sbarcati a Malpensa di ritorno dalla Germania. Appena atterrati chiamarono un conoscente per essere accompagnati a casa, in Svizzera. La coppia uscì dal Terminal 1, l’autista attendeva davanti all’ingresso. L’allenatore (che in quel periodo guidava lo Jangsu Suning in Cina) e la moglie caricarono i bagagli e l’auto partì. Non si accorsero di aver dimenticato un trolley sul marciapiede, se ne resero conto soltanto arrivati a destinazione, Capello chiamò subito l’aeroporto ma ovviamente era troppo tardi. E così sporse denuncia.
Cosa accadde nel frattempo lo hanno scoperto i carabinieri nel corso dei mesi di indagine. C’era un uomo ad assistere alla scena, il dipendente del parking. Si accorse della distrazione del mister e appena la macchina sparì dalla vista non perse tempo: si avventò sul trolley e lo mise sull’auto del titolare che nel frattempo lo aveva raggiunto a Malpensa. Giunti nel loro capannone aprirono il bagaglio e trovarono una cascata di gioielli: collane in platino e diamanti, orologi e bracciali Cartier, orecchini con rubino, un anello di Bucellati, collane di perle scaramazze, porta documenti griffati, due melafonini Iphone, un Apple watch, un Buddha in corallo. E pure un libro di Camilleri. Valore totale 240mila euro.
I due parcheggiatori non persero tempo e rivendettero tutto a due ricettatori, anzi, svendettero perché a quanto pare ci ricavarono meno della metà. Sta di fatto che dopo la denuncia i carabinieri acquisirono le immagini delle telecamere di videosorveglianza dello scalo e individuarono la targa del veicolo dei due. Risalirono presto al dipendente, che messo con le spalle al muro confessò subito aggiungendo i pezzi investigativi mancanti. E ora che il quadro è completo e definito, il pm Calcaterra ha chiuso le indagini in vista di una richiesta di rinvio a giudizio.
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