GIORNATE FAI
“FAI d’autunno”, le aperture in provincia di Varese
Occhi puntati su Palazzo Perabò a Cerro di Laveno e Casa Lucchini-Gergati a Varese

Palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, musei, siti militari, esempi di archeologia industriale, luoghi dell'istruzione e centri di ricerca: sono 114, in tutta la Lombardia, i luoghi speciali e spesso inaccessibili al pubblico, che apriranno sabato 15 e domenica 16 ottobre grazie alle “Giornate Fai d'Autunno”, il grande evento autunnale di piazza che il Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Due le aperture straordinarie in provincia.
Fari puntati sul Midec, il museo Internazionale del Design ospitato dal 1971 nel cinquecentesco Palazzo Perabò a Cerro di Laveno Mombello e Casa Lucchini-Gergati a Varese.
Quest’ultimo edificio è uno dei rari esempi nel centro di Varese che ancora conserva elementi decorativi, sia architettonici sia pittorici, ascrivibili all'epoca tra gotico e rinascimento. Le ultime ricerche archivistiche hanno appurato che questa casa era appartenuta fin dai primi decenni del Quattrocento a una famiglia di pittori che ha operato a Varese e nel territorio dalla fine del '300: i De Campanigo.
In occasione delle “Giornate FAI d’Autunno” si visiterà il cortile dell’abitazione di Via Carrobbio e si avrà modo di notare e cogliere particolari poco conosciuti di un edificio che racconta la storia della Varese medievale.
Palazzo Perabò, invece, ha una storia complessa: costruito alla fine del XVI secolo dalla famiglia cerrese Conti Guilizzoni, fu poi di proprietà di vari sacerdoti fino al 1856, quando fu donato alla causa Pia Luvini – Ospedale di Cittiglio, che amministrò il bene per nove anni. Nel 1865 il bene fu venduto, con un'asta pubblica, a Leopoldo Perabò, da cui prende il nome.
La visita al museo risalta l’impronta data alla produzione ceramica locale dai vari direttori artistici delle ceramiche hanno reso celebre le terraglie “made in Laveno” anche oltre confine.
Solo per citare alcuni dei nomi che hanno segnato il cammino si possono ricordare Guido Andlovitz, considerato tra gli artefici della storia ceramica italiana, e Antonia Campi, designer e ceramista tra le più originali e moderne.
La manifestazione si inserisce nell'ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l'Italia” che il Fai organizza a ottobre.
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