PRO E CONTRO
Cascata Fermona presa d’assalto
Completata la messa in sicurezza, ma ci sono i problemi dei rifiuti e della sosta selvaggia

Il progetto, redatto dall’ingegner Attilio Bianchi, fu approvato nel gennaio 2019 ma, complici le difficoltà legate al periodo pandemico, è arrivato a conclusione soltanto ora. E con le cascate accessibili in sicurezza, è iniziata l’invasione dei turisti. Con strascico di rifiuti abbandonati nel verde e sosta selvaggia.
Con il Piano Esecutivo di Gestione approvato dalla Comunità montana Valli del Verbano, sono stati completati i lavori per la messa in sicurezza del sentiero, breve ma piuttosto ripido, che porta alla Cascata Fermona. Si tratta di un impegno di spesa pari a 4.400 euro per la fornitura e posa di un parapetto lungo 21 metri in acciaio corten che ha la caratteristica di autoproteggersi dalla corrosione attraverso una patina di colorazione bruna che nel giro di poche settimane si forma in superficie grazie agli ossidi della lega di rame, cromo, fosforo e nichel di cui è composto.
Situata in un contesto totalmente boschivo al confine tra i comuni di Ferrera e Grantola, la cascata (in realtà composta da due salti successivi, di cui il principale incastonato fra le rocce è alto trenta metri) è formata dal corso del torrente Margorabbia che dall’alta Valcuvia corre verso il lago Maggiore in un contesto naturalistico pressoché intatto e fortemente suggestivo. Se ne accorse anche Fedez che nel 2018 vi girò un videoclip insieme con la moglie Chiara Ferragni. E più recentemente Madame l’ha scelto per il video del suo brano “Aranciata”. Ma soprattutto lo sanno i numerosi visitatori che nella bella stagione usano la località, poco discosta dal centro abitato, per sfuggire dalla calura. Comportamento reiterato, soprattutto adesso che non è più in vigore l’ordinanza del sindaco Marina Salardi che nell’estate di due anni fa decretò la chiusura del sentiero perché giudicato troppo pericoloso. Piogge e smottamenti avevano, infatti, reso scivoloso il percorso sul quale una donna si era avventurata finendo col rompersi una caviglia. Per recuperarla erano dovuti intervenire i vigili del fuoco di Luino e i volontari del Soccorso alpino. Ora l’ultimo intervento, affidato alla ditta Daifer di Porto Valtravaglia, toglie ogni dubbio circa la sicurezza e restituisce al luogo tutta la sua fruibilità. Ma c’è un rovescio della medaglia: «La zona è stata presa d’assalto - denuncia il sindaco - con la conseguenza che molti turisti non portano via i rifiuti delle loro gite. I cestini sono stati sostituiti con più capienti bidoni che però si riempiono velocemente». E il risultato è una situazione di degrado di un luogo pieno di fascino. «È il segno dello scarso senso civico - conclude Salardi - , così come lasciare l’auto ovunque, al punto che è dovuta intervenire la nostra polizia locale per elevare alcune multe».
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