VITA AL MASSIMO
Il volo, lo sport, le invenzioni: Filippo non si fermava mai
Ecco chi era il 38enne ingegnere di Casorate Sempione precipitato con la tuta alare

Era pieno di vita e brillante. A tratti geniale. Era così Filippo Guenzani. Ingegnere, appassionato di sport, volava, cavalcava, sciava, giocava a tennis. Il suo motto era “where goes your mind, goes your future” (dove va la tua mente, va il tuo futuro). Faceva tutto ai massimi livelli e velocissimo. A 38 anni, domenica, è morto mentre si cimentava in una delle pratiche che amava di più: volare libero, indossando la tuta alare.
TRA ITALIA E USA
Sì, era un base jumper. Anche piuttosto esperto. Stava facendo il volo dello scoiattolo quando qualcosa è andato storto sulle Alpi francesi. Viveva tra l’Italia e gli Stati Uniti, era il figlio di Guido e Daniela Guenzani, i proprietari de Le Querce, il circolo ippico e di tennis di Casorate con una lunga tradizione. Lascia la moglie Priscilla, sposata nel 2023, e la sorella Roberta. E pure tantissimi amici che lo hanno amato.
CONSAPEVOLEZZA
Filippo Guenzani era consapevole dei rischi. Soltanto qualche settimana fa aveva scritto un post su Facebook sul tema del volo: «Abbiamo perso degli amici sulla strada del volo veloce. Sappiamo che ogni errore che facciamo potrebbe portare alla nostra morte. In tutte le lunghe camminate verso l’uscita portiamo con noi questo peso ed è sulle spalle anche al decollo, a meno che non abbiamo ancora imparato la lezione. Niente di bello a questo mondo ha un prezzo basso, più alto è il prezzo, più capisci quanto vuoi proprio quella cosa». Parole che sembrano essere un testamento, ma che non leniscono il dolore. Inoltre: «Nessuno può giudicare per davvero se vale o no la pena, la scelta, la responsabilità e il risultato spetta a noi». Per poi postare un video e scrivere: «Questo salto è stato per me il più “costoso” finora e sono davvero felice di condividere il suo video e aggiungerlo al libro dei ricordi».
RADICI FORTISSIME
Perché Filippo era così: una persona speciale che viveva al massimo. Dopo gli studi in ingegneria al Politecnico di Milano aveva intrapreso la carriera di ingegnere che lo aveva portato a fare la spola tra Italia e Usa dove viveva. In questo periodo era tornato a casa per seguire alcuni progetti tra il Trentino Alto Adige e la zona di Milano. Sarebbe rimasto qui fino alla metà di ottobre per poi rivolare dall’altra parte del mondo. Una tratta che percorreva più volte l’anno, era di fatto un pendolare. Ma le sue radici erano fortissime, così come il legame con la famiglia e quella casa di Casorate Sempione alle Querce. Tanto che sui social aveva scelto un nome che lo rappresentava: Filippo Le Querce, una seconda pelle per tutta la famiglia Guenzani. Poteva essere ovunque, ma è sempre rimasto il ragazzo che si divideva tra i campi da tennis e i cavalli.
ANCHE INVENTORE
Una mente molto brillante. Non soltanto ingegnere, ma anche inventore. Un mese fa aveva visto la luce il suo gioco il Cubezo, un rompicapo che si ispira al cubo di Yoshimoto di cui andava molto orgoglioso. E nel presentarlo lui stesso aveva girato un video a Ischia per raccontare: «Vacanzina con veloce spiegazione del trick per scoprire la magia senza sforzo. Qualche sera fa ci abbiamo giocato con dei bimbi che si sono divertiti per tutta la sera senza toccare un cellulare». Eppure era uno smart Filippo Guenzani che aveva un canale su YouTube dove aveva caricato i video delle sue imprese nei cieli spiegando percorsi e dettagli tecnici, per poi liberarsi in volo.
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