PIRELLONE
Fine vita: «Speriamo che la Lombardia non giri la testa»
L’auspicio di Marco Cappato che ha incontrato l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale per discutere della proposta di legge

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo si riunirà per pronunciarsi sull’ammissibilità o no della proposta di legge sul fine vita promossa dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare il suicidio assistito.
«Qualora la decisione, qualunque essa sia, non dovesse essere unanime, l’ammissibilità della proposta legislativa dovrà essere sottoposta al voto dell’aula del Consiglio regionale nella prima seduta disponibile che al momento è quella del 20 febbraio», ha fatto sapere il presidente del Consiglio regionale Federico Romani (FdI).
Oggi, lunedì 5 febbario, l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo, del quale fa parte anche il varesino Giacomo Cosentino (capogruppo di Lombardia Ideale), ha incontrato gli esponenti del comitato promotore, capitanato da Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni
«Spero che la Lombardia non voglia girare la testa dall’altra parte di fronte al problema di persone afflitte da patologie irreversibili con sofferenze insopportabili e che chiedono, ed è già un loro diritto, di essere aiutate a terminare la vita senza soffrire», ha detto Cappato dopo l’audizione ribadendo l’importanza della proposta di legge depositata dalla stessa associazione al Pirellone il 18 gennaio scorso con oltre 8mila firme raccolte.
«Altre Regioni hanno giudicato ammissibile la proposta di legge e hanno iniziato a discuterne, e penso che sarebbe un fatto negativo se Regione Lombardia, diversamente, volesse giudicare inammissibile la nostra legge senza nemmeno discuterla», ha aggiunto Cappato.
«Una legge che si limita a dare tempi e procedure certe a persone che soffrono e che non devono essere lasciate per mesi, o in alcuni casi addirittura per anni, senza nemmeno una risposta. La morte volontaria esiste già. Non è questa legge regionale a introdurla e non potrebbe essere Regione Lombardia a introdurla. Questa polemica su quelli che sono per la vita o per la morte è una polemica che non riguarda il testo di questa legge, che chiede tempi e procedure certi invece dell’attuale arbitrio assoluto nelle risposte ai malati».
Se Pd e M5S si sono pronunciati in senso favorevole all’iniziativa radicale, lo stesso non può dirsi per Fratelli d’Italia. «Soltanto lo Stato può dirimere una questione così delicata come il fine vita e comunque Fratelli d’Italia ha sempre scelto la difesa e la cultura della vita. Le risposte non si possono trovare esclusivamente all’interno di un iter terapeutico o di procedure medicali. I radicali conducono una battaglia di bandiera», si legge un una nota a firma del capogruppo lombardo Christian Garavaglia.
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