L’INCONTRO
Fontana-Confesercenti, dialogo e attesa
Il presidente della Regione ha garantito ai vertici della categoria una pressione costante sul Governo per le riaperture

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, hanno incontrato oggi, mercoledì 7 aprile, i vertici di Confesercenti a proposito delle azioni urgenti da mettere in campo per far superare a tutto il settore la drammatica crisi in cui è precipitato con l’emergenza coronavirus.
Fontana e Guidesi hanno garantito a Confesercenti “un impegno costante e continuo di Regione Lombardia nei rapporti con il Governo centrale per arrivare al superamento delle attuali restrizioni, con una programmazione delle riaperture degli esercizi utilizzando i protocolli decisi già tempo fa dal ministero della Salute.
I vertici di Regione Lombardia hanno assicurato il loro sostegno al settore «Anche attraverso le misure di natura economica che in questi mesi sono state adottate dalla Giunta soprattutto per venire incontro alle esigenze finanziarie di queste imprese», sottolineando infine che «l’unico vero strumento di sostegno rimane la ripresa delle attività stesse».
Sostegni "più corposi" da parte dello Stato, un’accelerazione della campagna vaccinale e un cronoprogramma per le riaperture e la ripartenza perchè «Le imprese non possono più aspettare»: sono state queste, in sintesi, le richieste portate avanti da Confesercenti Milano e dal suo presidente, Andrea Painini, con Fontana ma anche con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il prefetto Renato Saccone in tre distinti incontri, nell’ambito della mobilitazione nazionale promossa dalla categoria, «Portiamo le imprese fuori dalla pandemia».
La delegazione ha consegnato al sindaco un documento che spiega le ragioni della protesta e della campagna di sensibilizzazione, rivolta alle istituzioni e all’opinione pubblica, per dare voce alle necessità e alle richieste "sempre più urgenti" delle attività del commercio al dettaglio, dei pubblici esercizi e del commercio su area pubblica.
«Le imprese non possono più aspettare, questa situazione di chiusure sta portando al rischio che salti la coesione sociale - ha spiegato Painini -. Alle imprese serve liquidità, ma anche un crono programma di lungo respiro per poter ripartire dopo l'emergenza, invece siamo in una situazione di grande confusione». «Auspichiamo che le nostre proposte non restino inascoltate, in modo che le imprese possano ripartire. In Lombardia si parla di perdite fino a 12 milioni di euro al giorno e di oltre 4 milioni di euro al giorno nella sola città metropolitana di Milano», ha aggiunto. Inoltre secondo Painini sui provvedimenti relativi alle chiusure non c'è linearità «Perchè gli operatori su area pubblica», gli ambulanti che lavorano all’aperto, «Non possono vendere determinate merci che però la grande distribuzione vende e questo diventa un elemento di frustrazione per i commercianti».
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