DELITTO DI MAGNAGO
Fu un cortocircuito emotivo
Uccise la fidanzata, continua la battaglia di perizie sulla psiche di Arturo Saraceno

Lo spartiacque tra l’ergastolo e la possibilità di rivedere la luce dopo decenni di detenzione passa dalla capacità di intendere e di volere: lunedì 11 l’ennesima udienza del processo per l’omicidio di Deborah Fuso, di cui risponde l’ex fidanzato Arturo Saraceno. Davanti al gup Nicoletta Guerrero sono comparsi i periti nominati per valutare lo stato psichico dell’uomo al momento del delitto, risalente al 17 maggio del 2016, e attuale.
A parere dello psichiatra Mario Girola, non ci sarebbe alcun disturbo psichiatrico di rilievo alla base dell’aggressione sanguinaria di quel giorno. Ossessionato dalla donna sì, ossessionato dal dubbio di un tradimento, dal sospetto che la ragazza rubasse in casa dei parenti, logorato da questi pensieri sì e lo sarebbe tutt’ora. Ma nulla che infici la sua capacità di autodeterminazione. Di opinione analoga la consulente nominata dal pubblico ministero Maria Cardellicchio, Teresa Ferla: Saraceno era lucido quel giorno.
Di segno nettamente opposto la conlcusione del perito nominato dagli avvocati Cesare Cicorella e Concetto Galati. Secondo lo psichiatra Nicola Poloni il 17 maggio del 2016 Arturo era in preda a uno stato emotivo emozionale che ha generato un cortocircuito, un black out che gli fece saltare la capacità di intendere e di volere, spingendolo ad affondare il coltello del salame che stavano mangiando nel corpo di Deborah.
Arturo, dieci anni più vecchio della compagna venticinquenne, la uccise con una furia terribile. I due stavano cercando di ricomporre un rapporto messo duramente alla prova, tanto da annullare le nozze programmate per agosto, perché le famiglie, ognuna per le proprie ragioni, non erano riuscite a digerire né le accuse di furto e tradimento - in questo caso i Fuso, difesi dall’avvocato Antonio D’Amelio - né gli ammanchi di denaro e gioielli nelle case in cui Debora faceva le pulizie, che i Saraceno imputavano alla ragazza. All’improvviso la discussione quel giorno sfociò in omicidio.
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