IL BILANCIO
Funghi, annata grigia
Nei boschi cercatori in crisi. E i prezzi vanno alle stelle. Si spera in una buttata tardiva

I “fungiatt” - nome dialettale che indica gli appassionati cercatori di funghi - non stanno trovando nulla nei boschi. Nei negozi, i prezzi vanno alle stelle. Quest’anno il fungo, la prelibatezza dell’autunno, è diventato rarissimo, e molto costoso. La colpa? Tra le ipotesi, l’estate fresca che non ha consentito la maturazione del micelio.
La penuria di funghi interessa anche i Paesi esportatori. «Gli unici che abbiamo provengono dalla Romania, dove comunque sono pochi. Non ne stanno arrivando neppure dalla Polonia, dalla Serbia e dalla Svizzera. Una settimana fa avremmo potuto importare i porcini dalla Finlandia, ma non lo abbiamo fatto perché il prodotto arriva da un clima freddo e non regge bene le temperature che ci sono qui» conferma M.L. International Srl, l’operatore di Casbeno specializzato nella vendita di funghi al dettaglio e alla ristorazione.
È una legge di mercato: quando l’offerta è poca, il prezzo aumenta. Non stupisce, dunque, di trovare in vendita sua maestà il porcino a 35 euro al chilo contro i 20 dello scorso anno. Alle stelle anche il tartufo nero e bianco, il cui prezzo varia in base alle diverse tipologie e pezzature.
Da sempre ci sono annate buone e annate scarse. Non è così strano avere autunni senza funghi e la cosa non deve preoccupare: l’anno “magro” non pregiudica il numero dei funghi che spunteranno l’anno successivo. Ma anche lo scorso autunno è stato negativo. Una buttata di funghi è stata registrata intorno al 10 settembre ed è durata una settimana, esaurendosi con la “buriana” del 20 settembre.
«Questa estate non ha fatto abbastanza caldo, motivo per cui la buttata di funghi per ora non c’è stata – spiega Valerio Montonati, agronomo ed esperto di funghi, che domenica terrà il secondo corso di “funghi” a Dumenza (all’Alpe Giani, presso il centro micologico della fondazione Beltrami) – È stata un’estate molto fresca. Le temperature si sono alzate solo nei primi dieci giorni di agosto, cosa che ha consentito al porcino estivo, il Boletus Reticulatus chiamato “fiorone” in dialetto, di fare una buttata per Ferragosto. Ma successivamente le temperature sono precipitate ancora, tanto che in montagna sono scese sotto i dieci gradi. Cosa che non consente al micelio di maturare e fruttificare».
È presto, però, per archiviare la stagione di raccolta: «Tutto sommato in questi ultimi giorni, nella parte centrale della giornata, la temperatura riesce a raggiungere i 18 gradi e può darsi che qualcosa si muova. Certo, sarebbe meglio che il termometro superasse i 20 gradi – continua Montonati - È già successo a fine ottobre di avere buttate tardive, bisogna avere pazienza e sperare».
«Il fattore limitante principale è la temperatura, l’acqua c’entra meno. Anzi, le piogge di quest’anno hanno peggiorato la situazione – conclude l’esperto – Abbiamo avuto anni asciutti e caldi, in cui abbiamo visto funghi nascere sul “secco”. Funghi più piccoli, ma almeno ci sono stati».
© Riproduzione Riservata