IL RITORNO
Funicolare Sacro Monte, debutto “slow”
Pochi passeggeri nel primo giorno di riapertura, qualche “turista di prossimità” ma nessuno straniero. Unica eccezione: un gruppo di cinesi

La funicolare è ripartita, il turismo ancora no. Il mezzo pubblico più veloce e, allo stesso tempo, sostenibile ecologicamente in grado di raggiungere il Sacro Monte è ripartito ieri, sabato 8 maggio, con il suo continuo su e giù lungo i 371 metri di linea, per un dislivello di 168 metri, che si compiono in tre minuti. Ieri, però, come ci si aspettava, si è rimasti molto lontani dai numeri di un “normale” sabato. Alle 15.30, infatti, i passeggeri trasportati erano complessivamente 120, con la prospettiva di arrivare a fine giornata poco sotto le 200 unità. Mentre solitamente, nei giorni di weekend, le presenze si aggirano fra le 500-800 al giorno, con picchi di 1.000 per Ferragosto o Pasquetta.
D’altronde gli alibi non mancano: il collegamento è ripartito nel giorno di San Vittore dopo mesi di blocco a causa della pandemia. Di più: di turisti stranieri, a parte un gruppetto di cinesi, non se ne sono visti e in molti poi non sapevano nemmeno del ripristino della linea. E anche in vetta, il Santuario non pullulava di gente come nelle giornate migliori: se la via delle Cappelle era abbastanza affollata, i ristoranti sono stati ben lontani dal tutto esaurito e anche in piazzale Pogliaghi si poteva trovare sempre qualche parcheggio libero per le automobili che arrivavano in cima.
Insomma, la ripartenza c’è stata, ma si è rivelata fisiologicamente molto timida. Qualche turista “di prossimità”, invece, ha scelto il sito Unesco per una giornata all’aria aperta fra arte e storia: «Noi non eravamo mai stati a Varese – raccontano Graziella Mendicino e Nicolò Scovenna, di Saronno e di Bergamo – e, cercando su internet i luoghi da visitare nelle vicinanze, appariva sempre il Sacro Monte. E così ci siamo informati e abbiamo optato per la funicolare in salita, per poi scendere a piedi lungo la Via Sacra».
Come conferma Augusto Dotti, il caposervizio della funicolare, questa soluzione è utilizzata da molte persone: in questo modo si evita la sudata della salita, ma si possono visitare ugualmente le cappelle in discesa.
Ma il “rodaggio” della funicolare prealpina si è notato anche nel percorso dei pullman che da Sant’Ambrogio raggiunge la stazione a valle: qui i bus devono talvolta crearsi un varco fra le fronde di alberi e piante che invadono il “cono” della carreggiata e che, chiaramente, dovranno essere sfalciati prima che diventino una foresta. «In più – aggiunge Daniele Daverio – andrebbero sistemati alcuni tombini che sporgono e dove si rischia di subire qualche danneggiamento».
Non solo: chi frequenta spesso la funicolare, giungendo anche dal sentiero che sale da Velate, avanza qualche altro suggerimento: «Dovrebbero aggiungere delle panchine – dice Silvana Cagnotto – sia nei pressi della stazione che dove si trova la Madonnina. Noi anziani ci stanchiamo e, magari, soprattutto col caldo abbiamo bisogno di un punto dove riposare». E ancora: «Per esempio – dice Eraldo Aceti – installerei una fontanella per bere, oppure una macchinetta per comprare delle bevande fresche. Sarebbe un servizio in più, che ai turisti farebbe comodo, soprattutto con l’arrivo dell’estate». Sperando che, con la bella stagione, tornino finalmente anche i turisti, stranieri e italiani.
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