IL PROBLEMA
Il car pooling “ferma” il treno
Gaggiolo, il parcheggio della stazione occupato da frontalieri che proseguono insieme su altre auto. E i convogli restano vuoti

La lunga coda di auto, parcheggiate una dietro l’altra, invade la provinciale che porta alla rotonda del Carrefour, a Gaggiolo, e da lì al parcheggio che deve servire agli utenti dell’Arcisate - Stabio.
«Parcheggio al gran completo fin dalla prima mattina, e non certo usato da chi si reca in Svizzera in treno ogni mattina, bensì da chi lascia l’auto nel posteggio e poi si trasferisce sul luogo di lavoro in Canton Ticino con altri colleghi, usando una macchina sola per tutti: il carpooling, insomma».
Valerio Ostinelli, il segretario dell’associazione Vivere Gaggiolo, non parla a caso. Lui stesso è un frontaliere, quindi «prendo il treno per recarmi al lavoro e lascio, o meglio vorrei lasciare in parcheggio l’auto alla stazione di Gaggiolo: spesso invano, non c’è uno spazio. E le auto di chi va a lavorare oltrefrontiera neanche ci stanno, tanto è vero che invadono pure la carreggiata della provinciale 3, molto spesso».
Tra i circa duecento parcheggi adiacenti alla fermata di Gaggiolo non si trova uno spazio libero ogni giorno fino alle 18, più o meno l’ora in cui la gran parte dei pendolari rientra.
«E sa qual è il risultato? Che i lavoratori non usano il treno, di fatto vanificando un’opera come l’Arcisate-Stabio costata milioni di euro. La nostra associazione l’aveva detto chiaramente da subito che questo sarebbe stato il rischio».
Ostinelli si riferisce alla riunione del dicembre dell’anno scorso, un mese prima che la ferrovia cominciasse il servizio, svoltasi con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e i tre sindaci interessati, di Cantello, Induno e Arcisate.
«L’idea di Vivere Gaggiolo, e lo andiamo ripetendo da otto anni, è che vanno individuati spazi per le auto lontano dai centri abitati: solo così, con le navette, si eviterebbe l’intasamento del parcheggio adiacente alla ferrovia, lasciandone invece la disponibilità ai frontalieri che poi salgono sul treno», dice Ostinelli.
La conseguenza di questa situazione, attualmente, è che le attività commerciali chiudono: è successo ai bar di Induno e Arcisate e da tre o quattro settimane anche a quello di Cantello. Così chi prende un treno neanche può bere un caffè di prima mattina.
«A me capita di salire su quel treno a quella fermata, e spesso sono solo nella carrozza - riprende il segretario del comitato - Alla fine, l’esito di tutto ciò sarà il fallimento totale della ferrovia: a gennaio è un anno che si è inaugurata e se bastano otto mesi o poco più per vedere fallire anche un’attività commerciale, neanche cento euro in un giorno guadagnavano al bar, mi hanno assicurato, è chiaro che qualcosa va cambiato al più presto».
Unica soluzione, un’area parcheggio lontano dalla ferrovia. «C’è già: è quella che si trova sulla sinistra giungendo dalla Folla di Malnate, subito dopo le curve in salita, vicino al “Moda e Modi”: sarebbe perfetta per farne un posteggio».
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