VERSO IL VOTO
Galimberti-Orrigoni, il duello
Mister Tigros ricompatta il fronte del centrodestra: «Servire Varese? Un onore». E il vincitore delle primarie lo sfida a un confronto pubblico: «La città vuole conoscere programmi e liste»

Si scalda la corsa a Palazzo Estense. Con i due principali candidati (ma in lizza ci sono anche il civico Stefano Malerba e il pentastellato Alberto Steidl) a rinsaldare le rispettive coalizioni e a iniziare a fare sul serio dopo la lunga fase di “studio”.
«Questa è una città in cui si vive bene e dove si può ancora lavorare bene». Una dichiarazione d’amore per Varese, chiara e semplice come è lui, poco abituato a giocare con le parole.
Non è la prima volta che lo dice, Paolo Orrigoni, il candidato sindaco che presentandosi ha compattato il centrodestra: scommettono sull’imprenditore Forza Italia, Nuovo centrodestra e “Patto per Varese”, composto da Lega nord, Movimento libero e Fratelli d’Italia. Mister Tigros è lui, da quando papà Luigi, una vita dedicata ad antifurti e telefonini e poi alla felice intuizione dei supermercati “vicini alla gente”, ha lasciato la carica al figlio. Paolo, appunto, che di anni ne ha 39 (compiuti l’11 gennaio) e da tempo ricopre la carica di direttore generale. Il gruppo Tigros conta sessanta supermercati, tra il Varesotto e il Piemonte, per un totale di quasi 1700 dipendenti. Orrigoni è varesino doc: la sua vita è trascorsa tutta nella città dove è nato e ha studiato (alla storica scuola media Dante e poi al liceo scientifico Ferraris ), prima di frequentare la facoltà di Giurisprudenza all’università Cattolica di Milano, dove si è laureato. Accanto a lui, la moglie Serena, sua coetanea e conosciuta ai tempi del liceo, due figli piccoli, ancora all’asilo e alle elementari. «Sono di qui, come la mia famiglia - dice semplicemente - Lo ripeto, mi sembra giusto impegnarmi per la mia città. Ed è anche un onore per me farlo. Anche se sono un po’ preoccupato per l’impegno che questo richiederà, questo sì, sarei uno sciocco se non lo fossi».
Dall’altra parte c’è Davide Galimberti, coetaneo di Orrigoni, colui che ha vinto le primarie del centrosinistra e che tenta di conquistare Palazzo Estense dopo più di vent’anni di dominio di Lega nord e Forza Italia. Venerdì 19 c’è stata la presentazione ufficiale della candidatura. Nell’occasione Galimberti ha subito lanciato la sfida di un confronto con Orrigoni, che non nomina mai, anzi chiama alla Veltroni “competitor”: «Decida lui le regole – ha affermato il candidato del centrosinistra – il luogo e la data, ma si faccia un confronto entro dieci giorni. La città vuole conoscere i due principali contendenti».
Un confronto a due, senza gli altri candidati già scesi in campo. Nella contesa per Palazzo Estense, l’avvocato amministrativista potrà contare, oltre al Partito democratico, sulle liste di Varese 2.0, quella del sindaco e la formazione ambientalista di Dino De Simone.
«La campagna elettorale – ha spiegato il 39enne dai capelli bianchi – continuerà come in questi mesi e cioè andando per le case, le imprese e le botteghe. Continuano a chiamarmi centinaia di persone che vogliono conoscermi e incontrarmi di persona».
Infine qualche altra novità sul programma: «Puntiamo alla massima concretezza e quindi al rilancio economico, attraverso l’attrazione delle imprese in città, in collaborazione con le università del territorio. Poi serve investire sul turismo, trasformandolo in una vera e propria industria che punti sul Sacro Monte e sui laghi».
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