IN APPELLO
Abusi sulla badante: condannato
Un anno e otto mesi per violenza sessuale a un sessantenne

Cercasi badante. In realtà, quell’annuncio messo su Internet altro non era che una scusa. Un escamotage da parte dell’inserzionista, che pure non era per niente ben messo in salute, con un obiettivo ben preciso: avere al proprio fianco una “donna oggetto”, anziché un aiuto.
Meglio (o peggio, a seconda dei punti di vista) un’esponente del gentil sesso che fosse disponibile ad assecondare tutte le sue attenzioni, comprese quelle a luci rosse.
Morale: un attempato imprenditore (ormai ex, in quanto la sua attività è nel frattempo fallita) di Somma Lombardo, ma di origine emiliana, oggi 64enne e con gravi problemi di deambulazione, ha subìto una condanna, confermata dai giudici della prima Corte d’Appello di Milano, a un anno e otto mesi di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) per violenza sessuale (sebbene nella forma attenuata), nonché al pagamento di una provvisionale di 5 mila euro a favore della vittima costituitasi come parte civile, nello specifico una donna peruviana.
Nel maggio di cinque anni fa, la sudamericana si era presentata nel suo ufficio ad Angera e si era trovata di fronte a un uomo relativamente anziano che in quel momento era solo. L’uomo, zoppicante, la accompagnò in una stanza più appartata e nell’atto di porgerle la sedia le mise subito le mani sui glutei e la palpeggiò con un gesto rapido mentre la donna era intenta a chinarsi.
Quindi, le si sedette accanto e le propose, anziché il lavoro, di avere un rapporto sessuale, anche a pagamento. La donna cominciò a tremare e cercò di togliere il disturbo, ma il sedicente datore di lavoro impugnò il bastone che utilizzava per deambulare e glielo puntò contro. La poveretta approfittò di un istante a lei favorevole per fuggire all’esterno, ma l’uomo (descritto nel verbale di denuncia come “un anziano bavoso e dalla barba lunga”) proseguì nell’inseguimento, brandendo il bastone.
Alla fine, riuscì a entrare in macchina, ma complice la paura e la fretta, la donna, che denunciò il fattaccio l’indomani, andò a sbattere poco dopo contro un pilastro e finì in pronto soccorso.
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