LA TRAGEDIA
Bimbo morto a sette mesi
Comunità bengalese in lutto: dateci un’area per la sepoltura degli islamici

Una morte che ha gettato nel dolore un’intera comunità. È quella di Talha Islam Miah, un bimbo di sette mesi, nato con difficoltà respiratorie e spirato all’ospedale di Varese per la disperazione dei genitori, il papà Mohammed Feroz Miah e la mamma Ayesha Siddika, abitanti in via Monte Nero a Gallarate. A nulla sono serviti gli sforzi dei medici e della famiglia per salvare la vita di Talha che lascia anche i due fratelli più grandi, di undici e quindici anni.
DISPOSIZIONE VERSO LA MECCA
Nei giorni scorsi c’è stata la commossa cerimonia funebre al cimitero di viale Milano. Miah è stato sepolto nell’area dei bambini ma ora è il rappresentante della comunità bengalese a porre una questione sempre più sentita all’interno del folto gruppo che proviene dal Paese asiatico, in larghissima maggioranza di confessione musulmana. «Chiediamo al Comune - spiega Mohammad Noor - di poter disporre di un terreno, all’interno del cimitero centrale o di un altro luogo che riterrà opportuno, dove possiamo seppellire i nostri morti, seguendo i dettami della religione islamica, con specifica disposizione orientata verso la Mecca». La proposta - che sarà presto formalizzata al Comune - nascerebbe da una concreta esigenza dei tanti islamici abitanti a Gallarate. «Vorremmo poter pregare i nostri defunti in Italia. Noi ormai abitiamo qui, viviamo qui, lavoriamo qui. A parte qualche caso non ha senso rispedire le salme al Paese d’origine dove non avremmo nemmeno la possibilità di visitarle, se non una volta l’anno».
L’ESEMPIO DI MILANO
Un’area per la sepoltura dei cittadini di religione islamica, per esempio, è prevista dal Comune di Milano che ha destinato il campo 3 del cimitero di Bruzzano a questo scopo. In provincia di Varese l’unico esempio simile è a Cassano Magnago, almeno secondo quanto sostiene Noor, ma non con dislocazione che rispetti l’orientamento verso la Mecca: «C’è un piccolo spazio vicino alle tombe dei bambini», fa presente il rappresentante della comunità bengalese.
FORMALE RICHIESTA AGLI UFFICI
D’altronde è sempre più forte la presenza musulmana nel Gallaratese. I recenti dati dell’anagrafe testimoniano che Gallarate è la città con la più alta presenza di stranieri in provincia di Varese (15.7% della popolazione). In questo grande gruppo sono presenti ai primi posti molte etnie in prevalenza islamiche come pakistani, marocchini e bengalesi. Ecco perché la richiesta formulata da Mohammad Noor ha un senso. Ma dal Comune, per ora, non arrivano risposte ufficiali. Eventualmente saranno formulate più avanti, se sarà presentata formale richiesta agli uffici.
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