VECCHI ORDIGNI
Gallarate, caccia alle bombe
Bonifica nelle aree della linea T2. A settembre gli operai inizieranno a ripulire la zona dai residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale

Sarà un rientro dalle vacanze a caccia di vecchi ordigni bellici, quello che aspetta Gallarate. Da qualche settimana nella zona dei Ronchi, a lato del Sempione, sono state delimitate con la rete le aree che serviranno per la realizzazione del collegamento ferroviario Gallarate-Malpensa e le manovre di cantiere connesse. La recinzione è stata posata per indicare i terreni sui quali prima di entrare nel vivo dell’intervento sarà necessario eliminare gli eventuali residuati bellici che fossero rimasti lungo il tracciato della linea. È tra fine agosto e l’inizio di settembre che sono previste le operazioni di bonifica vere e proprie da parte della società incaricata. Al momento si tratta di fasi preliminari. Entro l’autunno, invece, la ricerca di vecchi ordigni inesplosi potrebbe avvenire anche lungo alcuni tratti di ferrovia già esistenti, dove è atteso un altro cantiere, completamente diverso: quello per la posa delle barriere anti-rumore da parte di Rfi a protezione delle abitazioni che sorgono accanto ai binari delle linee già impiegate per la circolazione dei treni. In un caso e nell’altro – però – le operazioni necessarie e doverose di bonifica non riguarderanno aree tra quelle che furono più colpite dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. «Durante la guerra – ricorda Alberto Guenzani dell’associazione Collana Galerate, che da anni si dedica alla ricostruzione della storia locale – ci furono alcuni bombardamenti, con morti e dei feriti, ma furono soprattutto nella zona della stazione e di Madonna in Campagna. Si diceva infatti che all’Aloisianum si trovasse qualcuno molto vicino a John Foster Dulles, che fu segretario di Stato statunitense, e per questo la zona dei Ronchi sarebbe stata risparmiata».
Questo – è chiaro – non fa venire meno in alcun modo la necessità di procedere con gli interventi di messa in sicurezza che infatti sono stati previste in vista dei cantieri. La ricostruzione aggiunge invece un tassello al quadro che oggi viene riportato alla memoria dai lavori che sono stati pianificati. «Chi fosse la persona vicina a Foster Dulles non lo saprei dire», va avanti Guenzani. «L’Aloisianum in ogni caso era caro agli americani». Lo stesso Foster Dulles, ricorda ancora il gallaratese che si è dedicato alla storia locale, venne in città nel 1954. «Fu ospitato a Crenna», racconta Guenzani, nel periodo in cui si definivano gli accordi per Trieste. Altra ipotesi riportata dal gallaratese è che la zona dei Ronchi, con il suo verde, venne considerata un obiettivo meno strategico e per questo meno colpito.
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