IL CASO
Canapa a ruba, colpi in viale Milano
La titolare è esasperata: «Siamo troppo esposti»

Due furti nel giro di pochi mesi. E una lista dei danni da pagare che supera di gran lunga il bottino dei ladri. «I risparmi di una vita investiti in questo negozio vanno in fumo per colpa dei vandali», si sfoga Marzia Giannuzzi, la proprietaria del negozio di prodotti a base di cannabis aperto 24 ore su 24 sotto i portici di viale Milano con distributori self service.
Nei giorni scorsi il punto vendita ha subito il secondo colpo nell’arco di sei mesi. Il ladro, come aveva fatto chi l’aveva preceduto qualche tempo fa, è entrato di notte. Con un piede di porco si è accanito contro la macchinetta del caffè danneggiandola in modo irreparabile. Poi è salito sui tavoli che si trovavano all’interno del locale e si è introdotto sul retro, dove ha trovato le monete che sarebbero state utilizzate per caricare i distributori e ha portato via un paio di apparecchi telefonici. «La volta precedente i ladri avevano rotto le teche all’ingresso per portare via gli accendini. Ora sono vuote», ricorda la titolare.
NOTTI BRAVE
Di chiudere le porte di notte, ad ogni modo, Giannuzzi non ha davvero intenzione, nonostante quello sia il momento di cui i malintenzionati approfittano. «La maggior parte dei clienti entra proprio di notte, vuoi perché prima le persone lavorano, vuoi perché è di sera che escono le compagnie - spiega la proprietaria - Chiudere in quella fascia equivarrebbe a chiudere completamente». Di giorno nella rivendita vanno quasi solo le persone che si servono al distributore automatico di caffè. Dunque, si rischia.
«SIAMO ESPOSTI»
Qualche giorno fa, all’indomani del secondo colpo, i gestori hanno ritrovato il piede di porco usato per cercare di forzare la macchinetta del caffè. «Era nella pianta finta all’ingresso, lo abbiamo consegnato ai carabinieri», ricorda Giannuzzi. «Siamo esposti», ammette. Ma per le forze dell’ordine che hanno raccolto la denuncia la proprietaria ha parole positive: «Sono stati gentilissimi».
«CARO SIGNOR LADRO»
Certo, invece, nei confronti di chi ha preso di mira il suo negozio, «la rabbia c’è». Oltre che sugli elementi che la titolare del negozio ha descritto ai carabinieri, la ricostruzione dei furti si basa sulle telecamere. Tanto che qualche tempo fa sulla vetrina era comparso un messaggio dedicato al “signor ladro”. «Per adesso - si leggeva sotto un’immagine che ritraeva il malvivente con il volto travisato - pubblichiamo immagini col viso oscurato ma ne abbiamo altri da consegnare alla polizia. Chiama e paga i danni visto che sappiamo chi sei, affezionato cliente».
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