OSPEDALE
Caos al Centro prelievi
Rotta la macchina che emette i numeri. A riportare ordine un pakistano
Una piccola odissea riuscire a effettuare gli esami del sangue al Centro prelievi del Sant’Antonio Abate, ieri mattina, mercoledì 24 aprile.
Un’odissea contenuta grazie a un angelo, uno straniero, a quanto pare di origine pakistana, che ha preferito restare anonimo, e alla prontezza delle operatrici degli sportelli dell’accettazione.
È bastato un semplice guasto alla macchinetta erogatrice dei numeri per l’accettazione amministrativa e il tilt alla macchina sanitaria è risultato servito. All’arrivo dei primi utenti, infatti, le tre operatrici degli sportelli per l’accettazione e il pagamento dei ticket hanno dovuto fare i conti con la macchinetta che non ne voleva sapere di erogare gli scontrini per differenziare le code.
Tutto informatizzato
In un sistema informatizzato e caratterizzato dai codici per distinguere tra i vari accessi a una struttura nevralgica come il Centro prelievi, un semplice guasto all’emettitrice si è rivelato un macigno per l’intero servizio.
A nulla sono valsi i tentativi delle operatrici di ottenere assistenza. Il personale, d’altra parte, in un giorno prefestivo, per giunta inserito nel ponte post Pasqua, era certamente a numeri ridotti. E nessuno, peraltro, poteva aspettarsi un afflusso superiore alle 100 persone già prima delle 8 del mattino.
Garantire le priorità
Le operatrici allo sportello hanno fatto di tutto e di più per ottenere assistenza. Intanto, però, hanno dovuto riconoscere di fronte all’utenza la loro impossibilità a garantire la priorità alle persone deboli, cui sempre il Centro prelievi del Sant’Antonio abate offre percorsi riservati: donne in stato di gravidanza e anziani.
E pure la consegna del materiale biologico ha avuto i suoi bei problemi. «Scusate, non riusciamo a garantire le consuete e dovute priorità, ma stiamo lavorando per rientrare nella normalità», ha detto un’operatrice ai pazienti in attesa con molta calma.
La soluzione tampone, infatti, è stata la collocazione di un’emettitrice di biglietti meccanica a rotolo, simile a quelle presenti nei supermercati. Una misura, però, che non consentiva il flusso regolare.
Caos tra gli operatori
Una delle addette al prelievo, stanca, a suo dire, di essere costretta a girarsi i pollici, si è lamentata, ad alta voce e nell’atrio dell’accettazione, con le colleghe allo sportello. In difesa di queste ultime sono intervenuti i pazienti, una donna in particolare che è stata apostrofata dall’agitata addetta ai prelievi.
A fornire la soluzione è spuntato uno straniero, intervenuto per ordinare le persone in attesa.
Avendo già subito il prelievo, avendo il numero 30, lo straniero ha aiutato a gestire i numeri dell’emettitrice manuale fino al 109. A quel punto, l’apparecchiatura ha ripreso a funzionare. Sia allo sportello amministrativo, sia alle sale prelievi.
Per un’operazione che, tra accettazione e prelievo comporta, solitamente, una permanenza nel Centro per 30-40 minuti, si è arrivati a superare l’ora.
E, forse, sarebbe stato anche maggiore, il tempo, se le comunque solerti operatrici dello sportello non avessero trovato questo angelo asiatico che, in un buon italiano e con grande gentilezza, ha aiutato a riportare ordine e a garantire, anche grazie allo spirito collaborativo degli altri pazienti che seguivano le sue indicazioni, le consuete priorità.
La normalità al Centro è tornata attorno alle 9. Grazie all’angelo straniero, alla pazienza dei cittadini che lo hanno più volte ringraziato e all’impegno delle tre addette all’accettazione.
© Riproduzione Riservata