ATLETICA
Gallarate, esilio mondiale
Vittoria Fontana iridata con la staffetta, ma si allena a Cairate. A Busto e a Varese gli impianti per l’atletica sono stati da poco rinnovati, via dei Salici inadeguato e pericoloso
Una corsa bellissima nel gelo di Chorzow, in Polonia. Un volo fino al traguardo da far venire la pelle d’oca. Così la ventenne gallaratese Vittoria Fontana si è messa al collo la medaglia d’oro ai campionati mondiali di staffette (li chiamano World Relays) nella 4x100.
Emozioni a mille per la ragazza di Cedrate che non è nuova ai trionfi azzurri visto che due anni fa è salita sul gradino più alto del podio nei 100 agli europei under 20 di Boras in Svezia.
Benemerenza civica
Una campionessa di prima grandezza, dunque. Un talento che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale. Un’atleta che nel 2019 è stata premiata dal Comune con la benemerenza civica. Peccato, però, che, pur essendo gallaratese al cento per cento, ormai da due anni non si alleni più in città. Ha scelto Cairate insieme al suo team coordinato dai tecnici Beppe Cappelletti e Sandro Torno. Sono andati via perché l’impianto di via dei Salici, oltre a non essere adeguato dal punto di vista strutturale, poneva anche stringenti vincoli di utilizzo, poco compatibili con le necessità di un gruppo e di una fuoriclasse che ha bisogno di allenarsi in condizioni di massima sicurezza e disponibilità.
Casini nella gestione
Lungi da Vittoria l’intenzione di sollevare polemiche. La carabiniera mondiale è l’esempio dell’educazione e della cortesia. Ma i fatti sono lì a dimostrare che il suo esilio non è nato a caso. «Ci sono stati dei casini nella gestione - si limita a dire lei con ottima capacità di sintesi - oltre che una serie evidente di deficit strutturali».
Vi ricordate gli avvallamenti e le buche di qualche tempo fa? «A un certo punto avevo paura a spingere su quella pista - spiega -, consumata e durissima». Forse non è una coincidenza che il suo piede subito dopo il successo agli europei juniores 2019 abbia gridato aiuto: microfrattura allo scafoide che è andata a posto solo ora. Ora si allena a Cairate: «L’impianto è ottimo», commenta. Risistemato da poco, garantisce quei criteri di resistenza e affidabilità che qualsiasi atleta - tanto più chi è top - richiede. A Gallarate niente.
Gallarate in panchina
Sono anni che si dicono tante parole e si scrivono moltissimi capitoli di una storia complicata che si chiama gestione del campo di via dei Salici. Si sono succedute amministrazioni di colore diverso - il centrosinistra di Edoardo Guenzani e il centrodestra di Andrea Cassani - senza che quell’impianto abbia più ritrovato se non l’eccellenza almeno un minimo di decenza. Il tutto mentre Varese e Busto hanno investito e investono per avere un luogo idoneo e accogliente per l’atletica. Gallarate, invece, resta in panchina.
© Riproduzione Riservata