LA POLEMICA
Lavori in piscina: esposto al prefetto
Sopralluogo dei consiglieri comunali del Pd: «Ci hanno vietato l’ingresso ma non c’è alcun cantiere»

«Manderemo un esposto al prefetto, così almeno capiremo se il divieto nei nostri confronti era corretto».
E ancora: «Faremo una richiesta di accesso agli atti a tappeto sui lavori eseguiti per la messa in sicurezza provvisoria delle vasche coperte».
E infine: «Chiederemo la convocazione di una commissione per sapere che ne è del project financing».
Ma subito: «Presenteremo in consiglio comunale un question time per capire qual è lo stato dell’intervento, quanto dura l’autorizzazione dei vigili del fuoco e quando riaprirà la piscina di Moriggia».
Insomma, il Partito democratico pretende la soddisfazione che non ha potuto avere ieri, sabato 22 settembre, perché Amsc gli ha impedito in forma ufficiale il sopralluogo al centro natatorio.
Così, dopo la mattina di obbligato happening politico al parcheggio davanti all’ingresso della struttura insieme con i colleghi consiglieri Margherita Silvestrini, Anna Zambon e Carmelo Lauricella, il capogruppo dem Giovanni Pignataro tira le somme di un’iniziativa partita in un modo e finita in un altro divenendo giocoforza scontro con l’amministrazione comunale di centrodestra.
«Intitoliamo - dicono - questa vicenda “I misteri della piscina proibita”».
Al punto che allo scopo di capire qualcosa sulla rete anticaduta installata bisogna sgranarsi gli occhi davanti ai vetri di qualche finestrella difficile da raggiungere, però ideale per farsi un’idea.
TUTTO ALL’ESTERNO
Ma procediamo con ordine.
Doveva essere sopralluogo in piscina e sopralluogo è stato, quello del gruppo consiliare del Pd. Non in piscina, però.
Tutto all’esterno, ieri dalle 11 alle 12, con video-dichiarazioni registrate nell’area parcheggio e filmato dei controlli lungo il perimetro dell’edificio.
Oltre a qualche foto scattata attraverso le vetrate per immortalare il soffitto.
«Non abbiamo violato l’immobile», sottolinea Pignataro.
«Abbiamo anche evitato sceneggiate alla cassa che magari avrebbero messo in difficoltà i dipendenti».
I quali avrebbero dovuto opporre un fermo «no» all’eventuale domanda di ingresso. In quanto, dopo aver informato mercoledì l’azienda dell’intenzione di procedere ieri alla visita di controllo alle vasche interne, i piddini hanno ricevuto venerdì una missiva firmata dal presidente Roberto Campari con il diniego motivato dal fatto che «presso l’impianto sportivo di Moriggia sono ancora in corso i lavori programmati e vi è un cantiere aperto che inibisce l’accesso all’impianto a chiunque non sia addetto ai lavori».
IL CANTIERE NON C’È
Soltanto che i quattro dem hanno appurato di persona che non ci sono lavori in corso.
«Abbiamo avuto il divieto di entrare, ma il cantiere non c’è», scandisce Pignataro, come nel video che riattiva dopo la pausa estiva le denunce social del gruppo di minoranza su temi amministrativi.
«Un divieto contrastante con legge, regolamenti e sentenze. L’accesso agli atti è un diritto incondizionato del consigliere comunale e il sopralluogo è una forma di accesso agli atti. Si contesta che la piscina è di Amsc e non del Comune? Bene: Amsc è al 99 per cento proprietà del Comune. Comunque, scriveremo al prefetto per capire la correttezza di questo diniego».
LA PREOCCUPAZIONE
Tra l’altro, così aumenta il mistero. Mentre se ci fosse stato il sopralluogo, probabilmente, non sarebbe seguita questa polemica. In più crescono i dubbi.
«Se, come letto sul cartello di cantiere al di là di una porta a vetri, i lavori sono finiti il 16 settembre, perché c’è un problema a vederli?», incalza il capogruppo.
«Non si capisce. Se ci sono difficoltà, sono più preoccupato di prima. Se il divieto è stato un torto ai consiglieri, lo ritengo sciocco. Noi vogliamo soltanto conoscere la verità. Anche sulla riapertura: se sarà a metà ottobre, il ritardo sarà grave. La gente si iscrive adesso».
IL CONTROSOFFITTO
Nel frattempo ci sono alcuni scatti con in primo piano la rete anticaduta aderente al controsoffitto. E saltano all’occhio una macchia apparentemente di umidità e le lampade dell’illuminazione imbrigliate nella rete stessa.
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