LA DENUNCIA
Gallarate, intrusioni all’ospedale: allarme sicurezza
Senzatetto s’intrufolano nella struttura per cercare riparo. Minacce e insulti al personale, l’intervento del sindacato

Il problema è noto. Ma continua a persistere. Sono state segnalate nei giorni scorsi nuove intrusioni dei senzatetto all’interno dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate. E i sindacati denunciano: «Non possiamo più assistere al rimpallo delle responsabilità tra direzione aziendale e altre figure. Intanto periodicamente accadono situazioni pericolose per le lavoratrici e i lavoratori», scrive in una nota la Uil- Fpl provinciale.
IL FUMO E IL BRACIERE
L’ultimo caso, che la sigla ha segnalato ieri, viene collocato nella notte tra 8 e 9 novembre. Gli operatori di turno in Radiologia sarebbero stati costretti a sospendere il servizio allarmati dal fumo. Fino a scoprire nel piano più in basso dell’edificio una sorta di braciere rudimentale allestito utilizzando alcune grate (nella foto sopra il titolo vicino al giaciglio di fortuna) . L’episodio ha riacceso l’allarme dei dipendenti, che pure da tempo segnalano il disagio e i rischi che si trovano a correre per la presenza di persone che si intrufolano all’interno dei corridoi in cerca di un riparo. Il sindacato parla di personale «terrorizzato» e di minacce e insulti ricevuti, segnalando il timore per le conseguenze che potrebbero scaturire.
CASA EUROSIA
Il problema non è certo nuovo. Rispetto al passato la situazione è in parte cambiata, se non altro perché alcune delle presenze abituali si sono spostate e sono state inserite in un percorso specifico. Casa Eurosia, l’alloggio aperto dalle parrocchie nel 2021 ad Arnate, ha contribuito ad allentare la pressione. Ma le coperte e i ripari di fortuna restano una realtà con la quale i dipendenti si trovano a fare i conti e che non possono lasciare tranquilli perché si accompagnano alle bottiglie di alcolici e alle sigarette accese. «Problema difficile da risolvere», è ben cosciente la Uil. Ma questo non diminuisce affatto l’allarme che torna ad essere presentato da chi rappresenta quanti lavorano in ospedale. Solo qualche mese fa le coperte lasciate da chi cerca di rifugio nei corridoi della struttura di via Pastori erano ben visibili anche durante il giorno in qualcuno dei sottoscala.
LO STABILIMENTO DISMESSO
proprio di fronte all’ingresso di via Pastori, intanto, le presenze dei disperati sono tornate anche nello stabilimento dismesso di proprietà del Comune. Immobile rimasto accessibile per un oltre un mese nonostante le precarie condizioni del tetto e la segnalazione fatta pervenire a settembre ad alcuni amministratori.
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