IL SORRISO
Irca, crescita e nuovi posti di lavoro
Ottimi risultati nel 2023: festa a Gallarate con dipendenti e famiglie. Presente anche il sindaco

L’Irca, big del settore del cioccolato e delle creme, cresce. E fa festa con dipendenti e famiglie. Si è tenuto oggi, sabato 9 settembre, nella sede di viale Danimarca a Gallarate, il Family Day 2023, che ha dato l’opportunità a circa mille persone di assaporare i prodotti dell’azienda, con attività dedicate ai più piccoli. Un evento che ha visto anche la partecipazione del sindaco Andrea Cassani, dell’assessore Claudia Mazzetti (Attività formative) e del consigliere regionale Emanuele Monti.
NUOVI POSTI DI LAVORO
Ma, soprattutto, a un anno di distanza dall’inaugurazione dello stabilimento di via Gran Bretagna con nuovi 20 posti di lavoro, quella di oggi è stata un’occasione per avere un quadro degli ultimi dodici mesi del gruppo Irca. A fornirlo l’amministratore delegato Massimo Garavaglia (affiancato dalla chief marketing officer Annika Engelbrecht e dal direttore delle risorse umane Massimo Cestaro). La prima immagine è di un costante sviluppo: «La crescita dell’azienda raggiungerà quest’anno un miliardo di euro di fatturato, con 22 stabilimenti in tutto il mondo che ci rafforzeranno in varie geografie e oltre 2000 dipendenti. Una fetta importante di questi sono in Italia: circa 700, di cui poco più di 500 in questa zona. Siamo una realtà del settore alimentare italiano che si ritaglia oggi uno spazio importante ed è importante per noi rimanere attaccati al territorio».
LE ACQUISIZIONI
L’ultimo anno ha visto l’acquisizione di realtà industriali considerate complementari alle strategie di Irca: Cesarin, azienda leader nella produzione di ingredienti artigianali a base di frutta e verdura; Anastasi, specializzata nella fabbricazione di ingredienti a base di pistacchio; la divisione “Sweet ingredients” del gruppo Kerry. «In dodici mesi sono successe tante cose che hanno cambiato un po’ il nostro profilo. Le acquisizioni hanno portato a un carattere più global, con una diversificazione del business e con uno spettro di tecnologie più vasto», spiega Garavaglia, che rimarca un dato: «L’acquisizione di aziende complementari ci ha permesso di andare in pari misura verso clienti non solo d’Italia e d’Europa ma anche d’America, con una presenza in Asia che stiamo sviluppando». Non sono mancate difficoltà, come l’aumento dei costi delle materie prime, «ma il nostro posizionamento sul mercato, le scelte di portafoglio fatte e i canali in cui ci siamo diversificati, sia quelli industriali più grandi sia quelli legati all’artigianato come pasticcerie e gelaterie, hanno bilanciato i rischi».
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