MENSA DEI POVERI
La garanzia arrivò al matrimonio
Contatto Cassani-Orrigoni alle nozze di un consigliere regionale: lo dice Caianiello
Ci sono tanti chiaroscuri tra le pagine dell’ordinanza che ha portato Lara Comi e Paolo Orrigoni agli arresti domiciliari e Giuseppe Zingale in carcere.
Dichiarazioni, rese negli interrogatori, che gli inquirenti stanno approfondendo. Quelle di Nino Caianiello sono le più sensibili, per ovvie ragioni di leadership in Forza Italia. La questione Tigros, la variante del piano di governo del territorio, l’area ex Tonetti: Caianiello svela alcuni retroscena.
Lo scoglio da oltrepassare era il sindaco Andrea Cassani. Al pubblico ministero Luigi Furno, Caianiello - che è difeso dall’avvocato Tiberio Massironi - racconta di un banchetto nuziale, giusto per stare in tema di mense. Al matrimonio del consigliere regionale della Lega Emanuele Monti (del tutto estraneo all’inchiesta) si decidono le sorti urbanistiche. «L’accordo illecito che riguardava me, Bilardo, Sozzani e Tonetti non poteva garantire il risultato dell’ottenimento della variante, visto che occorreva convincere anche gli esponenti della Lega e in particolare il sindaco Cassani. Dopo aver appreso la mancata volontà di Cassani di acconsentire alla cosiddetta variante puntuale in favore di Orrigoni, ho saputo dallo stesso Orrigoni che durante la cerimonia del matrimonio di Monti, alla quale parteciparono Orrigoni e Cassani, quest’ultimo diede a Orrigoni la garanzia che, a prescindere dal mancato accoglimento della variante puntuale, entro giugno si sarebbe fatto parte attiva con l’assessore Petrone per fare ottenere il medesimo risultato attraverso lo strumento della variante generale, di cui anticipò la positiva conclusione entro il successivo giugno 2019».
E Caianiello precisa: «Questo per dire che il sindaco Cassani non era contrario all’operazione, ma semplicemente voleva evitare di esporsi, dando l’apparenza di voler favorire Orrigoni». Tra l’altro, sempre nell’ordinanza del gip Raffaella Mascarino, è riportata una telefonata di giugno 2018 tra il primo cittadino Cassani - che in quel momento si trova con l’amministratore delegato della catena Tigros - e l’ormai ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone. È Cassani a chiamare Petrone e chiede quali saranno i tempi della variante generale. «E sono qui con il Paolo Orrigoni...i tempi della vari...mmm...diciamo, che ti ha detto l’architetto Giuliani per il pgt...io ero rimasto, quando era qui nel mio ufficio, diceva fine agosto, va beh, ci credo poco fine agosto».
Petrone spiega: «L’adozione entro Natale, quindi la delibera di adozione sarà pronta a fine novembre al massimo e quindi andremo in consiglio comunale prima di Natale, per l’adozione. Poi c’è tutto il percorso dell’approvazione, però insomma, l’adozione è già un bello step... approvazione definitiva per marzo, aprile, Pasqua, abbiamo sempre detto così».
L’interpretazione e significato di queste conversazioni ovviamente spettano alla magistratura. Le spiegazioni invece le daranno gli interlocutori.
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