ALLARME FURTI
Ladro stende il padrone di casa
Il malvivente nella fuga gli ha sferrato un pugno. Inseguito e bloccato dai carabinieri
La chiamata automatica dell’antifurto di casa è partita poco prima di mezzanotte di sabato sera, 1 febbraio, mentre marito e moglie erano fuori a cena, in un ristorante poco lontano.
Pensando che fosse solo un falso allarme la coppia è tornata in via Covetta ma si è trovata di fronte a due ladri: uno durante la fuga ha colpito il marito, questo mentre sono arrivati i carabinieri della compagnia di Gallarate. Il malvivente è stato fermato e arrestato, oggi, lunedì 3 febbraio, ci sarà l’udienza di convalida del fermo.
A finire in carcere è un albanese di 43 anni latitante dal 2017. Si tratta di uno dei membri di una banda di ladri pendolari che colpisce nel nord Italia.
I militari dell’arma ora sono sulle tracce del fuggiasco scappato con il bottino del colpo, gioielli per migliaia di euro.
L’allarme
Nella note fra sabato 1 e domenica 2 febbraio in via Covetta nel quartiere dei Ronchi, l’allarme di un appartamento al primo piano ha iniziato a suonare. Allarmati, i proprietari sono tornati immediatamente a casa pur pensando che fosse un contatto come spesso accade, forse una finestra chiusa male.
Ma quando hanno visto le luci accese, hanno capito che i ladri erano in casa e hanno chiamato il 112 chiedendo un intervento immediato.
I due malviventi si sono resi conto di essere stati scoperti: hanno aperto le porte-finestre calandosi dal balconcino del primo piano e hanno iniziato a correre via.
Il proprietario di casa ha tentato di bloccarli riuscendo a fermarne uno. Quest’ultimo sentendosi braccato, lo ha steso con un pugno in faccia lasciandolo a terra quasi svenuto davanti agli occhi dei carabinieri appena arrivati sul posto.
La fuga
I due balordi sono corsi via scavalcando recinzioni, ma il ladro che aveva appena steso il proprietario dell’abitazione ha perso minuti preziosi.
I carabinieri lo hanno inseguito e sono riusciti a bloccarlo mentre si stava arrampicando su un muretto.
Il ladro ha reagito sferrando calci e pugni, resistendo così all’arresto. Fortunatamente i carabinieri non sono stati feriti e lo hanno ammanettato.
Durante la perquisizione personale gli hanno trovato addosso tutti gli arnesi del mestiere: un piccolo flessibile per tagliare il ferro, i dischi appositi (delle lame), diversi cacciavite, dei passe-partout e persino una ricetrasmittente con cui si teneva in contatto con il complice ormai scappato.
Le impronte
Portato in caserma per l’identificazione, i carabinieri grazie alle impronte digitali hanno scoperto di essere di fronte a un albanese di 43 anni latitante dal 2017.
L’uomo pare che si sposti con una banda di connazionali, un gruppo che mette a segno furti, rapine e anche spaccio di stupefacenti.
Dai controlli è emerso il lungo curriculum criminale: ora dovrà scontare la pena a un anno 8 mesi e 8 giorni comminata dai tribunali di Treviso e Venezia per rapina, furti in abitazione.
Per reati di droga e resistenza a pubblico ufficiale c’è un ordinanza della corte d’appello di Venezia. L’albanese è stato portato al carcere di Busto Arsizio, oggi il processo per direttissima.
Nel Luinese, alcuni mesi fa, era successo l’opposto: il padrone di casa aveva pestato i ladri.
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