LA PROPOSTA
Mercato itinerante: sì degli ambulanti
Belletta (Anva) ci sta e rilancia: «In piazza Risorgimento un mercato vero»

«L’idea della bottega all’aperto nei piccoli rioni ci piace, ma si presti attenzione a piazza Risorgimento». Anche il rappresentante provinciale di Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti), Carlo Belletta, appoggia la proposta portata avanti dall’assessore Claudia Mazzetti (Attività produttive) di trovare la giusta soluzione per realizzare il mercato nelle piazze dei quartieri al fine di rilanciare il commercio e offrire un servizio per gli anziani. E la risposta degli ambulanti e di chi li rappresenta è positiva. Non danneggerebbe l’appuntamento del sabato, ma ci sono elementi da chiarire: «Dobbiamo pensare che se, come è vero, i negozi che c’erano nei rioni sono andati a chiudere, le ragioni sono da leggersi in un forte calo della vendita. Per questo bisogna pensarci bene».
I banchi ambulanti, però, hanno un vantaggio. «La nostra fortuna è l’essere temporanei», spiega Belletta. «Abituiamo la clientela che ci siamo soltanto un giorno alla settimana, li indottriniamo in modo che si organizzino e concentrino quello di cui hanno bisogno per quel giorno. Se invece si distribuisce tutto con un negozio fisso, paradossalmente potrebbero anche diminuire le possibilità di vendita e, alla lunga, vai in perdita». Perciò l’offerta rionale è un’opportunità da incentivare favorevolmente.
Diverso invece il discorso che riguarda piazza Risorgimento. Lo spazio più degradato del centro storico in quanto preso di mira da bivaccatori e senzatetto. Anche lì Mazzetti vorrebbe portare banchi ambulanti, ma per Belletta la formula deve essere differente. «In tal caso deve trovarsi un compromesso tra Confesercenti e Ascom», sostiene. «Non si faccia un bando pubblico aperto davvero a tutti: è un rischio troppo grande. Dobbiamo perseguire la qualità, perché andremmo ad inserirci in una bella zona della città che richiede il rispetto della sua immagine». Per questo la soluzione potrebbe essere quella di «bancarelle a rotazione su invito: serve qualcuno che possa prendersi la briga di prendere le redini del discorso, curare gli esercenti coinvolti e valorizzare gli eventi, così da attirare gente e garantire un’offerta degna del nome del centro di Gallarate». Il pensiero vola e crea in grande: «Lì io ci vedo almeno una ventina di banchi. Potrebbe diventare un mercato vero e proprio. Un’opportunità per collaborare davvero tra commercianti ambulanti e commercianti fissi. Perché non è di concorrenza che si può vivere o almeno non così. Dobbiamo collaborare per fare rete, per diventare un’unica vera associazione fatta di commercianti che lavorano per dare luce al proprio contributo e all’intera città dove si esprimono».
Questo potrebbe sì rilanciare l’immagine del centro. Ma non è detto che sia la chiave per risolvere il problema dei bivaccatori. «Si richiamerebbe gente interessata dalla merce di qualità, ma si tratta delle ore del giorno. Non credo che l’idea sia quella di mettere ambulanti notturni. E chi bivacca o i senzatetto vengono lì al tramonto. Quindi, non so se portarci il mercato potrà davvero aiutare in ciò. Ma è un’ottima idea a prescindere da questo».
© Riproduzione Riservata