STALKING
Minacciata, pedinata e terrorizzata
Non si rassegna alla fine della storia d’amore e perseguita la ex: fino alla denuncia e, ora, al processo

Più che un’ossessione, una vera e propria patologia: altrimenti non si spiegherebbe un pedinamento di un’ora, dal Gallaratese fino a Cossato, in provincia di Vercelli, con un unico obiettivo. Ossia impedire alla ex un tete à tete amoroso con un nuovo partner. «Ti ho rovinato la scopata eh?», le domandò quel giorno contattandola al telefono, mentre la donna cercava riparo in un bar del paesino, terrorizzata all’idea di quello che avrebbe potuto fare l’ex.
Ora il gallaratese è a processo con l’accusa di stalking davanti al gup Nicoletta Guerrero. Sono parecchie le contestazioni mosse dalla procura nei suoi confronti. Perché al di là dell’inseguimento che denota un livello non blando di psicopatia, l’imputato da tempo martellava la vittima con ogni genere di atto persecutorio giuridicamente definito. Centinaia di messaggi, sempre fitti di insulti e di ingiurie, telefonate continue e minacciose, contumelie diffamatorie. «Ti uccido, ti ammazzo», le scriveva e le urlava quando la vedeva uscire di casa.
Frequenti erano infatti gli appostamenti davanti all’ingresso, al punto da obbligare la ex a farsi sempre “scortare” o a cambiare le abitudini, gli orari. «Mi fai schifo, sei una puttana, pagherai tutto». La donna era in preda all’angoscia. La dinamica del loro rapporto è comune a quella di tante altre storie d’amore malsano che approdano in tribunale: i due erano stati insieme a lungo, fino a quando la gelosia e la mania di controllo di lui non presero il sopravvento su tutti gli aspetti, anche quelli piacevoli, del loro rapporto.
All’inizio del 2017 la donna decise di lasciarlo, ma lui non ci voleva sentire. La amava con sentimenti irragionevoli e pretendeva di stare con lei ad ogni costo. Così per mesi aveva continuato a vessarla, addirittura facendosi trovare all’interno di casa sua (di cui aveva ancora le chiavi) e di aggredirla verbalmente e fisicamente, tentando approcci sessuali. Lo fece pure un giorno in cui la donna non era sola: trovandosi faccia a faccia con il presunto rivale iniziò a strattonarla e spintonarla, strappandole il cellulare di mano. Svariati gli interventi delle forze dell’ordine, fino all’eclatante episodio del tallonamento fino a Vercelli. Per svariati chilometri la donna non si accorse di avere l’ex compagno alle calcagna, se ne rese conto solo una volta arrivata nel paese in cui a quanto pare aveva un appuntamento e a quel punto si spaventò immensamente.
Lasciò la macchina per strada e si fiondò in un locale gridando disperata, poco dopo ricevette i soccorsi e l’imputato venne allontanato da lei. Ora la difesa valuterà se scegliere il rito abbreviato oppure il dibattimento.
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