TRAGEDIE
Morti due giovani clochard
Uno aveva 19 anni, l’altro 26 e recentemente aveva perso una figlia
Chi frequenta il giro dei senza dimora li conosceva bene. Se ne sono andati a distanza di qualche settimana l’uno dall’altro. Due giovani, due anime fragili, che vivevano in strada, su una panchina, in un rifugio di fortuna (quando lo trovavano), una doccia alla Casa di Francesco e un po’ di cibo alla mensa del Buon Samaritano.
Anche in questo periodo difficile, caratterizzato da maggiori vincoli sanitari per l’emergenza coronavirus, cercavano di cavarsela, finché non ce l’hanno più fatta.
Il primo aveva 19 anni, era stato tra i primi a prenotarsi quando è stato riattivato il servizio di pulizia personale alla Casa di Francesco in via Ferraris. Ci teneva alla cura del suo corpo, non era ancora indurito dalla vita da strada. Lo hanno trovato morto gli amici e questo lutto ha segnato un po’ tutta la comunità dei senzatetto che finiscono spesso all’indice perché bivaccano tra piazza Libertà e piazza Risorgimento. Può succedere che i rapporti siano tesi tra i componenti di quella che qualcuno chiama Compagnia del Tavernello ma un avvenimento come la morte fa dimenticare gli attriti e stringe nuove alleanze, tanto più se, nel giro del breve volgere di tempo, un altro lutto si somma al precedente.
È successo che un altro senza dimora abbia perso la vita a 26 anni. Alle sue spalle aveva un dramma durissimo da superare, la morte nel 2019 della figlia che non aveva ancora cinque anni. Dopo aver perso la bimba e anche l’amico, non ha potuto resistere al dolore e le sue ceneri sono state deposte nella stessa tomba della figlia.
I due drammi dimostrano, però, quanto sia urgente il tema della povertà e dell’emarginazione in una città come Gallarate. Proprio per questo il mondo del volontariato si sta interrogando sulla necessità di creare una struttura per l’accoglienza di bassa soglia che serva da approdo minimo per non lasciare che queste persone finiscano, inevitabilmente, per fare una brutta fine. Il tema viene poi rimbalzato al Comune che ha la doppia necessità di garantire la sicurezza ma anche quello di creare i presupposti sociali affinché chi rimane indietro possa avere la possibilità, se non di mettersi al pari, almeno di non perdersi. Per sempre.
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