GENEROSITA’
Gallarate, muore e lascia i soldi all’ospedale
Da un benefattore donazione ai reparti di Nefrologia e Dialisi

Muore e lascia all’ospedale il frutto della sua assicurazione sulla vita. I dettagli del legame tra il generoso benefattore e il Sant’Antonio Abate non sono stati resi noti e non è difficile intuire i motivi: un ospedale è un posto di speranza e di cura, ma anche un luogo di malattia e di dolore che meritano riservatezza. Di certo, però, questa è una storia di affetto e di riconoscenza per il lavoro compiuto dal personale che opera in via Pastori e anche per lo stesso nosocomio.
Nei giorni scorsi l’Azienda sociosanitaria Valle Olona ha ricevuto il pagamento di 39.734 euro da parte di una compagnia assicurativa. Quei soldi non sono il risultato di qualche causa vinta ma sono il frutto di un’assicurazione sulla vita stipulata da una persona della quale si conoscono solamente le iniziali. Ovvero: F.G.M. Ebbene, questa persona ha deciso, anni fa, che alla sua morte il denaro della polizza dovesse andare al Sant’Antonio Abate e in particolare all’unità di Nefrologia e Dialisi gallaratese. Così, quando il momento è giunto, le sue indicazioni sono state rispettate.
Pochi giorni fa la stessa Asst aveva ricevuto un’altra donazione, andata in quel caso a favore della Pediatria di Busto Arsizio. L’artista Stefano Bressani ha donato alla struttura una delle sue opere.
La storia che viene da Gallarate racconta, pur con pochi dettagli, una generosità più nascosta eppure altrettanto sincera. Forse frutto di una lunga permanenza nei reparti di via Pastori, o forse no. In ogni caso quella polizza appena andata a beneficio dell’ospedale si aggiunge alla lunga galleria della generosità verso la struttura sanitaria cittadina che è testimoniata dai nomi che sono riportati nel corridoio al pianterreno del padiglione Boito. Una galleria che non si è interrotta nemmeno, oggi, che il futuro deve essere scritto tenendo conto di quello che la Regione ha previsto di costruire a Beata Giuliana per servire il bacini di Gallarate e Busto: l’ospedale unico. Il legame con la città, come dimostrano anche gli ultimi mesi, è sempre solido.
Esattamente un anno fa, alla fine di aprile 2023, un altro generoso paziente del Sant’Antonio Abate era al lavoro per ricostruire le mani della statua della Madonna conservata in giardino che erano andate distrutte in un atto vandalico. Quell’uomo era l’artista Angelo De Natale, morto pochi mesi dopo aver ultimato il restauro eseguito senza volere nulla in cambio.
La storia oggi continua.
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