IL CASO
«Non vogliamo spacciatori al parco»

«Una volta portavamo qui i bambini a giocare, ma da qualche tempo non è più un posto adatto». A parlare è una mamma che abita a Sciaré, a poca distanza dal parchetto all’angolo tra via Bergamo e via Ferruccio.
«Ci sono asili e scuole vicini: sarebbe comodo venire – aggiunge – invece dobbiamo andare altrove».
Carrello della spesa
Come mai da qualche tempo le famiglie si tengano alla larga dal giardinetto che si trova a poche decine di metri dalla stazione, dalla materna Borgomanero e dalla chiesa del quartiere lo spiegano i residenti stessi: «Basta venire dalle 16 in poi, o la domenica», racconta una donna mentre porta a spasso il cane. «Ci sono gruppi di ragazzi che bevono alcol: sabato avevano il carrello della spesa pieno», aggiunge un’altra mamma indicando il carrellino portaoggetti ancora abbandonato all’interno del parco. Ed è un uomo a dire quello che gli altri si limitano a pensare: «Spacciano qui – spiattella – certo uno non sta lì ad entrare perché sono in tanti, ma si vedono dei movimenti strani».
Pendolarismo
Lo scorso fine settimana, a sentire chi abita in zona, dev’essere stato un momento di particolare baldoria. «Bianchi o neri cambia poco», sostiene una donna. «Cosa facciano esattamente non lo so, però bevono», dice. Precisa un altro residente: «Al pomeriggio ci sono ragazzi e ragazze. Si trovano in gruppo e non usano le mascherine». Per il quartiere, tuttavia, la situazione non sarebbe una novità degli ultimi tempi. «Era già successo in passato, poi si erano spostati e qualche tempo fa sono tornati. Prima del virus potevamo venire», ricorda una delle mamme che ora suo malgrado si vede costretta a portare i figli a giocare in centro. «Prima si mettevano al parcheggio», fa eco un altro gallaratese indicando il silos a poca distanza. Insomma, seppure a singhiozzo, il problema si ripresenta ora ma non è nuovo e sarebbe frutto di una sorta di pendolarismo delle compagnie di ragazzi tra la zona della stazione e quella del centro commerciale dismesso.
Occhio vigile
All’interno della recinzione i rami delle piante sono cresciuti sino a toccare terra e offrono un nascondiglio perfetto per chi volesse fare i propri comodi senza essere visto o disturbato. Cartacce e sporcizia ne sono la prova. «Si mettono lì e fanno quello che vogliono oppure salgono, da grandi, sui giochi per i bambini», racconta una donna. Non è che polizia locale e forze dell’ordine non si siano mai fatti carico della questione. Qualcuno dei residenti ha fatto presente la situazione al personale impegnato nel controllo della sosta, altri hanno chiamato gli agenti. «Vengono a controllare – sottolinea la donna con il cane – passano carabinieri, polizia e polizia locale e allora le compagnie se ne vanno, ma appena le forze dell’ordine se ne vanno, i ragazzi tornano». E ai residenti resta il disappunto.
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