L’INDAGINE
Tonetti paga e torna libero
L’imprenditore patteggia, versa 50mila euro: fine dei domiciliari.Nuovo interrogatorio per Alberto Bilardo

Dopo poco più di tre mesi l’imprenditore Pier Tonetti è tornato in libertà. Da ieri, mercoledì 10 luglio, non è più ristretto agli arresti domiciliari per effetto del patteggiamento a due anni - concordato tra il suo avvocato Cesare Cicorella e il pubblico ministero Luigi Furno - e soprattutto dell’assegno da 50mila euro che ha dovuto versare allo Stato per accedere a una pena tutto sommato mite.
Il prossimo che dovrebbe siglare l’accordo di pena è Alberto Bilardo: settimana prossima verrà interrogato nuovamente dalla procura di Milano per puntualizzare alcuni aspetti contenuti nelle ottocento pagine di dichiarazioni messe a verbale poco dopo gli arresti.
Chiariti quegli argomenti, anche l’avvocato Roberto Aventi potrebbe proporre due anni, ma i conti sono ancora tutti da fare perché il coinvolgimento e le contestazioni in ordine al sistema corruttivo giostrato da Nino Caianiello all’ingegnere sono molto più corpose di quelle di cui rispondeva il costruttore. Ci sono prospettive di patteggiamento anche per l’architetto Pier Michele Miano, pure lui difeso dall’avvocato Cicorella. Anche Laura Bordonaro - ex presidente dell’inceneritore Accam difesa dall’avvocato Carlo Alberto Cova - verrà interrogata nuovamente dal pm Furno e quindi c’è da ipotizzare che abbia elementi da aggiungere o da confermare agli inquirenti.
Non si conoscono ancora le strategie di Carmine Gorrasi, colpito dalla misura dei domiciliari dopo tre giorni dopo la nomina a segretario provinciale di Forza Italia.
Ai magistrati nelle scorse settimane aveva presentato la richiesta di potersi recare da uno psicologo ma gli è stata respinta. Manco a dirlo, Caianiello prosegue lungo la sua linea: nessuna tangente, denaro circolato solo per Forza Italia e Agorà, nomine di natura squisitamente politica.
L’avvocato Tiberio Massironi non ha ancora svelato quale scelta processuale intenderà perseguire il suo assistito, al momento però sembra voler optare per il dibattimento. Dunque la possibilità di uscire dal carcere di Opera si fa sempre più remota. E l’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone?
L’interrogatorio di venerdì scorso non ha offerto appigli per ottenere un’attenuazione della custodia cautelare a San Vittore.
Difeso dall’avvocato Concetto Galati, il delfino di Cainaiello ha sostenuto di non aver mai sospettato di manovre corruttive eseguite dal suo leader e da Bilardo e soprattutto che ogni decisione riguardo pratiche e progetti venisse concordata, e comunque condivisa, dal sindaco Andrea Cassani.
La Procura di Milano si sta insomma avviando verso la richiesta di giudizio immediato per gli indagati colpiti da ordinanze restrittive. La posizione del presidente della Regione Attilio Fontana verrà stralciata e trattata con procedimento a parte.
Al momento nessuno parla di richieste di archiviazione. Le prossime due settimane saranno decisive.
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