CONSIGLIO COMUNALE
Gallarate, politica divisa su Malpensa
Non raggiunta l’intesa su un nuovo piano d’area. Tagli al centro disabili di Cedrate. Il Pd contro l’assessore

Continua a non trovare una voce sola la politica gallaratese su Malpensa e sulla necessità di un piano d’area per il suo sviluppo. I partiti della città di Gallarate ieri sera, lunedì 27 novembre, in Consiglio comunale non hanno raggiunto l’intesa sulla richiesta di attivare un nuovo piano per l’area vasta dello scalo. Richiesta avanzata da Sonia Serati (+Gallarate) che – se formulata in maniera condivisa – avrebbe potuto ritagliare per Gallarate il ruolo di città di riferimento per l’aeroporto intercontinentale insieme a Busto, che invece nei mesi scorsi ha fatto sentire la propria voce senza dissonanze.
TAGLIO AL CENTRO DISABILI
Le divisioni sul tema della tutela del territorio attorno a Malpensa sono emerse nella seduta che ha approvato con i voti della maggioranza la variazione al bilancio che taglia le risorse per il centro diurno disabili di Cedrate a partire dal 2025. «Quale senso avrebbe rinnovare una convenzione molto onerosa in uno spazio non attrattivo?» ha detto l’assessore ai Servizi sociali, Chiara Allai, ricordando i problemi della struttura, i posti mezzi vuoti e i costi di gestione. Critica all’interno del centrodestra, però, Forza Italia, che ha espresso un «voto favorevole su fiducia» in merito alla manovra economica che contempla il taglio, riservandosi «ogni più opportuna valutazione finale» nella seduta di dicembre quando sarà votato il bilancio di previsione per il prossimo triennio. «Li aspettiamo a dicembre» ha fatto sapere Roberto Bongini, l’ex leghista assessore al Sociale nella giunta Mucci che ieri sedeva tra il pubblico come volontario del centro diurno: «Per ora non hanno detto niente».
L’IPOTESI VIA SAN GIORGIO
Nel corso della seduta l’assessore Allai ha confermato la volontà di non investire su via Canova. «Sarà ovviamente nostra premura contattare tutte le famiglie degli utenti per trovare la soluzione migliore per la gestione di ogni singolo caso ben sapendo che la soluzione è quella di dare un luogo più accogliente e norma» ha spiegato. L’esponente della giunta ha ricordato le «interlocuzioni” di un anno fa tra Comune e attuale gestore per l’avvio di un partnerariato pubblico-privato per la riqualificazione dell’ex materna di Cedrate come nuova sede. Rapporti che però si sono interrotti “in quanto sembrerebbe che la cooperativa abbia trovato un altro luogo».
«Non escludiamo – ha però aggiunto Allai – da qui al febbraio 2025, laddove qualcuno dovesse manifestare l’interesse per la sede di via San Giorgio o per altri immobili comunali più idonei, si possa discutere di un partneriato pubblico-privato legato al mantenimento in città di una struttura comunale».
Tra le ipotesi anche quella che in città nasca in «una ex struttura ecclesiale», su iniziativa privata, un centro di accoglienza per la disabilità. «Con gli stessi soldi dedicati al mantenimento della struttura di via Canova potremmo farci carico almeno del doppio dei soggetti», ha detto Allai.
DIMISSIONI
Durissimo nei confronti dell’assessore il capogruppo del Partito democratico Giovanni Pignataro. «Un assessore davanti ad un taglio dice: “Mi dimetto. O mi date una soluzione subito o mi dimetto”. Fare l’assessore significa avere una programmazione». Proprio il Pd aveva sollevato per primo il caso del Cdd, mentre Obiettivo Comune chiede a questo punto una commissione per affrontare la questione.
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