LA SEGNALAZIONE
Gallarate, allarme prostitute fuori dal cimitero
In viale Milano bottiglie, rifiuti e altri “indizi”

Viale Milano non è più la “Parigi-Nizza”, come veniva chiamato una volta. Eppure non è sradicata la prostituzione nella zona attorno al cimitero centrale.
I segni sono ancora lì, visibili accanto alle piante lungo il perimetro esterno del luogo di sepoltura sul lato verso via De Magri, insieme a bottiglie e rifiuti che indicano come la zona verde al riparo dagli sguardi continui ad essere frequentata durante le ore di buio. Ma le telecamere che tengono sotto controllo il cimitero non puntano sulle immediate vicinanze del luogo di sepoltura e dunque risulta difficile ricostruire i movimenti dei frequentatori della zona.
«Quello che potevamo fare è stato fatto», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Sandro Rech, il quale nei mesi scorsi si è speso per arrivare alla posa della sbarra che oggi blocca l’accesso a via Adda per limitare il via vai su quel lato del cimitero. Quella misura ha permesso di mettere un freno in particolare all’abbandono di rifiuti che rappresentava una piaga. Non più tardi di un paio d’anni fa sono stati tagliati inoltre i rami bassi delle piante davanti all’ingresso principale del cimitero, per impedire che borseggiatori e malintenzionati vi si nascondessero soprattutto nelle giornate buie dell’inverno. Poco tempo fa è stato fatto sparire pure un cespuglio dove i disperati appendevano i loro indumenti a prendere aria. «Abbiamo risolto anche alcune situazioni nel parco di viale Milano», sottolinea Rech. Ma dal giardino pubblico le frequentazioni si sono spostate altrove. E resta scoperta la zona verde accanto a via De Magri, che non può essere chiusa e non ha abitazioni nelle vicinanze.
Le telecamere non possono arrivare ovunque. Quelle installate all’interno del cimitero guardano infatti verso le sepolture, non verso l’esterno. Lo scorso anno il Comune ha accantonato poco meno di 20mila euro per finanziare un progetto di videosorveglianza della vicina zona del mercato per il quale ha deciso di aderire ad un bando che permetterebbe di ottenere altrettante risorse da parte dello Stato. Ma anche in quel caso gli apparecchi dovrebbero guardare nella direzione dell’area che il sabato ospita le bancarelle e solo in maniera marginale verso via De Magri. Non una garanzia di intercettare i frequentatori della zona buia, insomma, ma comunque un potenziale disincentivo.
Qualche tempo fa intanto uno dei chioschi che vende fiori a poca distanza dal cimitero aveva deciso di ridurre gli orari di apertura per evitare le fasce meno frequentate e quelle in cui durante la brutta stagione inizia a scendere il buio. Ieri mattina, tra un oggetto e l’altro riconducibile al mestiere più vecchio del mondo, anche un vaso dalla caratteristica forma adatta per i colombari finito chissà come fuori dal camposanto.
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