IL CASO
Quell’angolo dimenticato di centro
In via della Pretura sessanta metri di graffiti e degrado. Le telecamere ci sono, ma sono puntate solo sugli esercizi commerciali delle strade vicine

Piazza della Libertà e la basilica di Santa Maria Assunta sono lì a due passi, con la fontana che butta getti d’acqua e tutto intorno i palazzi che hanno fatto la storia della città.
Poi uno svolta l’angolo di via Mercanti e si ritrova in via della Pretura, dove lo scenario cambia completamente: muri coperti da scritte e graffiti, portoni chiusi e impolverati, negozi con le saracinesche abbassate e un odore inequivocabile nell’aria. Come se nel mese di agosto che è finito ieri l’altro, tutti quelli che si trovavano in centro e avevano bisogno di un bagno facessero tappa qui, a cercare angoli e muri che da tempo sono già presi di mira da graffittari che sono più vandali che artisti.
TUTTO CONCENTRATO
Lunga sì e no una sessantina di metri, via della Pretura è l’antitesi del centro pulito e ordinato di una città che nell’estate che sta per finire ha puntato moltissimo sulla sua piazza. Nella zona pedonale di Gallarate è difficile trovare un cubetto di porfido fuori posto, i muri di chiese e palazzi sono immacolati. Tutto quello che non si trova in centro, è concentrato in questa stradina che da via dei Mercanti piega a novanta gradi verso via don Minzoni, poche decine di metri che danno a chi ci passa l’impressione di essere stato improvvisamente teletrasportato in certi vicoli dei quartieri spagnoli di Napoli. Nella zona a traffico limitato le telecamere abbondano, ma quelle che ci sono qui puntano i loro obiettivi altrove, ad esempio sulle vetrine degli esercizi commerciali di via dei Mercanti. Così chi vuole lasciare il segno su un muro della movida rischia poco o niente.
Il problema non è nato oggi, certo: in via della Pretura i graffiti sono ormai stratificati, dovrebbero essere i proprietari dei palazzi a provvedere dando incarico a un imbianchino di ripulire le facciate. Ma finora il problema è stato sempre rinviato, e così un po’ alla volta i vandali hanno conquistato nuovi spazi sui portoni in legno e perfino sulle vetrine dei negozi.
PRESIDIO DI LEGALITÀ
Nella strada, l’unico presidio è rappresentato dalla sede dell’associazione “Civico 3”, che si occupa di organizzare mostre ed eventi artistici e culturali. Il Civico 3 è un punto di riferimento dal 2016, quando fu aperto grazie alla collaborazione tra le associazioni Koru e Abaco, che oggi continua a sostenerlo e che grazie anche alla collaborazione con la Fondazione comunitaria del varesotto coniuga iniziative artistiche con la solidarietà sociale. L’ultima mostra inaugurata al Civico risale allo scorso 15 giugno, il prossimo appuntamento è già stato fissato per il 22 settembre. Con i volontari e gli artisti in ferie, nel mese di agosto la vetrina è però rimasta abbassata. E via della Pretura è diventata terra di nessuno.
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