IL LUTTO
Gallarate, Scandroglio non ce l’ha fatta
Il giornalista si era sentito male due settimane fa in Ossola

Ha lottato fino all’ultimo con tutte le sue forze, ma l’ostacolo da superare in questa salita è stato troppo duro anche per lui, che di scalate ne aveva collezionate tante. Si è dovuto arrendere, Lorenzo Scandroglio, il suo cuore si è fermato all’ospedale Maggiore di Novara, dove si trovava ricoverato da due settimane in gravissime condizioni per un’ischemia cerebrale che lo aveva colpito all’Alpe Veglia: lavorava come rifugista al Città di Arona.
Originario di Gallarate, da tempo si era trasferito in Ossola per assecondare la sua grande passione per la montagna. Giornalista e scrittore, Lorenzo, che in passato ha collaborato a lungo anche con Prealpina, in particolare con il supplemento «Lombardia Oggi», da qualche anno si dedicava alla gestione di rifugi alpini. Prima del Myriam, in alta Valle Formazza, più di recente del Città di Arona, nel Parco naturale dell’alpe Veglia. Proprio al Veglia si è sentito male lo scorso 1 luglio. Nel tardo pomeriggio aveva accusato un forte mal di testa: si era subito ritirato in camera per riposarsi un po’. La situazione è però precipitata qualche ora dopo. È stata una dipendente della struttura alpina che, non vedendolo scendere nuovamente in sala dove era atteso, è andata a controllare e ha trovato Lorenzo in gravi condizioni. In serata il volo in elicottero in ospedale, prima al San Biagio di Domodossola poi al Maggiore di Novara dove il giorno successivo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono sempre rimaste gravissime. Fino a questa mattina, quando il suo cuore ha cessato di battere. La notizia della scomparsa di Lorenzo Scandroglio ha immediatamente fatto il giro di Gallarate e del Verbano Cusio Ossola, accolta con grande tristezza. Lorenzo era un cultore della montagna. Alpinista, volontario del soccorso alpino, era anche impegnato nel settore della cultura. Autore e traduttore per Jaka Book Neri Pozza e altri editori, a lui si deve la nascita del festival letterario del Lago Maggiore «Letteraltura». In passato è stato capo redattore della rivista Alp e ha realizzato reportage alpinistici dal Pakistan per Radio Popolare e La7. Di recente, tra gli altri impegni, ha curato l’introduzione del libro «Una vita fra le cime», della guida alpina Donato Nolè.
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