LA SVOLTA
Il Puccini diventa Conservatorio
Avviata la statalizzazione dell’istituto musicale, ci sarà anche un corso magistrale di chitarra classica. Presidenza: Monica Crespi succede a Borrelli

È arrivata l’8 febbraio la firma del ministro Tria per statalizzare 18 conservatori tra cui il Puccini. «L’istituto gode di buona salute sia sotto il profilo didattico sia sotto il profilo gestionale. E aumenta le sue collaborazioni con altre realtà scolastiche della zona». Sorride come sempre il maestro Sergio Gianzini, direttore dell’Istituto superiore di studi musicali Giacomo Puccini, ma questa volta non è soltanto l’abituale gentilezza: ci sono quattro motivi che giustificano ottimismo.
Il più fresco sono i decreti attuativi firmati dal ministro Giovanni Tria (Economia e Finanze) che avviano l’attesa statizzazione di 18 conservatori italiani tra i quali quello gallaratese.
Ma c’è anche la presidenza affidata alla gallaratese Monica Crespi che colma il vuoto lasciato dopo l’uscita di scena di Francesco Saverio Borrelli (due mandati consecutivi).
E poi, non meno importanti, ci sono un nuovo corso e diversi prestigiosi premi vinti dagli studenti.
DA UN PROCURATORE ALL’ALTRO
Insomma, il 2019 a Villa Maino si apre sotto i migliori auspici. Già il 2018 si era chiuso con un bell’aiuto al bilancio giunto da Roma sotto forma di stanziamento. L’anno si è poi chiuso con la nomina, in tal caso da parte del ministro Marco Bussetti (Istruzione, Università e Ricerca), del nuovo presidente.
La scelta del gallaratese è caduta sulla concittadina Monica Giovanna Micaela Crespi, che è avvocato e vice procuratore onorario al Tribunale di Varese, risolvendo il problema del ruolo scoperto che si trascinava dalla scorsa estate.
«Abbiamo già avuto alcuni incontri», spiega Gianzini. «Posso dire che sono stati positivi e favorevoli per l’istituto». E questo è il presente con vista futuro. Comunque, in via Dante non si scorda certo il passato prossimo: «Siamo rimasti in buoni rapporti con Borrelli. Lo ricordo con affetto, gratitudine e riconoscenza. È un grande».
Insomma, tanti e tali sono stati i progressi negli ultimi otto anni che inevitabilmente il rapporto d’amicizia tra la scuola e l’ex procuratore generale di Milano resta saldo.
IN UNA FIRMA LA SICUREZZA
Il progresso più importante per il Puccini, però, è forse quello che risale all’8 febbraio scorso in Parlamento. In una firma c’è la sicurezza di un futuro da Conservatorio di Stato al riparo dagli equilibrismi finanziari degli ultimi anni nonostante una gestione virtuosa.
I decreti attuativi validati da Tria, che rendono concreti gli stanziamenti per il processo di statizzazione con copertura triennale inserita nella Finanziaria 2017 (3 milioni e mezzo nel 2018, 23 nel 2019 e 48 nel 2020), di fatto mettono un limite all’attesa.
«Il processo per noi e per altri diciassette istituti dovrebbe concludersi nel 2021», sottolinea Gianzini. «Intanto con i soldi avuti dal ministero, con il contributo del Comune e con le rette riusciamo a chiudere l’anno accademico». Mentre per i prossimi due, quando ancora non ci sarà l’egida del Miur guidato da Bussetti, l’esperienza induce a non essere pessimisti: «Ci accontentiamo dell’essenziale e dell’indispensabile». Come dire che a Villa Maino non si spende più del dovuto.
LA CHITARRA MAGISTRALE
Inoltre, autorizzato con decreto, ora al Puccini ci sono anche corsi biennali superiori di chitarra classica. In pratica, danno titoli magistrali di studio universitario. «Ci tenevo molto», conclude il direttore. «È uno strumento parecchio richiesto a questi livelli». E a Gallarate c’è.
© Riproduzione Riservata