INCHIESTA
Venditori abusivi nel parcheggio
Nuova invasione all’ospedale dopo il blitz di un mese fa della polizia locale

Si avvicinano cauti se sei un uomo. Un po’ più aggressivi se sei una donna. Non diventano molesti, salvo alcune eccezioni, ma sono una presenza fissa nel parcheggio dell’ospedale. Si tratta dei venditori abusivi di lampadine, accendini, fazzoletti e ogni altra diavoleria che può servire per racimolare qualche moneta. Il 25 ottobre la polizia locale ha svolto un’operazione a tappeto in via Dubini e nell’altra area calda di via Raffaello Sanzio e via Vittorio Veneto. Quattro sequestri di merce e sette violazioni del divieto di accattonaggio e vendita abusiva. Questo il risultato dell’operazione condotta da dieci vigili urbani, di cui due in borghese. Un risultato vanificato poco dopo. C’è chi giura che nemmeno il giorno dopo, ma qualche ora dopo, era tutto come prima.
Eludere i controlli
«Ti serve una lampadina?», chiede uno di loro, poco dopo averti avvicinato. È questo l’oggetto che va per la maggiore in vista del Natale: una luce collegata al filo che illumina la notte. Te la mostra dentro un sacchetto blu dove c’è anche altra roba. Chi se la porta dietro, chi la lascia imboscata vicino a qualche auto nel parcheggio. È un piccolo sistema per cercare di eludere i controlli, dovessero essere improvvisi. Oltre alle borse di plastica ci sono gli zainetti. Tutto molto organizzato.
Divisione in aree
Divisa in aree è anche la vendita. I nordafricani (marocchini e tunisini) agiscono in via Dubini, ai margini del parcheggio principale. Racconta chi lascia lì l’auto che sono i più insistenti. A volte diventano proprio dei disturbatori. Nel centro del parcheggio, invece, lavorano i nigeriani, quelli che provengono dal cuore dell’Africa. Non è infrequente che le due etnie litighino per questioni di spazi e di mercato. Può volare qualche pugno. Non di recente.
Abbiamo le licenze
«Guarda che noi abbiamo la licenza di vendere», risponde uno degli ambulanti a specifica domanda sul perché sia lì a piazzare la sua merce. Un altro è più sincero: «Siamo qua finché non troviamo un lavoro. Abbiamo il diritto di campare». Le forze dell’ordine possono fare poco: un giorno li mandano via e il giorno successivo già sono tornati.
Mendicanti dovunque
Oltre ai venditori abusivi c’è la questua vera e propria. Accanto alla macchinetta del parcheggio ecco la zingara che chiede qualche monetina di elemosina. Poi, basta spostarsi da questa zona per andare in centro. E trovare un vero e proprio mondo a parte. Accanto alla città normale ci sono mendicanti di tutti i tipi in via Sant’Antonio, largo Camussi, via Mazzini e pure piazza Garibaldi. Ultimi approdi, naturalmente in piazza Risorgimento e alla stazione. Si vede pure Jack (il clochard andato ai Fatti Vostri) che staziona tra i portici di largo Camussi e piazza Giovanni XXIII. Alcuni vengono da fuori, tutti gli altri vanno a dormire negli ex capannoni ferroviari di via Pacinotti. Solita storia.
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