IL CASO
Gavirate, evento culturale o politico? È polemica
Il consigliere di minoranza Zocchi critica la partecipazione delle scuole alla “casina rosa” Morselli con l’assessore regionale Caruso. «Passerella per candidati»

Amarezza e delusione per la partecipazione di ragazzi minorenni all’evento organizzato mercoledì 13 dicembre, alla “casina rosa” dello scrittore Guido Morselli, da Simone Foti, presidente del Circolo Territoriale di Gavirate e del Medio Verbano di Fratelli d’Italia. La polemica viene sollevata dal consigliere di minoranza Roberto Zocchi del gruppo “Viva Gavirate”.
All’evento era presente anche l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. La polemica riguarda anche la presenza del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo, Daniele Marzagalli, e del capogruppo di maggioranza, Laura Di Gioia con una “delegazione” di alunni delle classi terze accompagnati, oltre che dal dirigente, da due docenti.
«Un evento che non aveva alcun carattere istituzionale, come dichiarato dallo stesso promotore nella documentazione rinvenuta tramite regolare accesso agli atti - sottolinea Zocchi -. Dunque una iniziativa politica, strettamente afferente all’area politica di appartenenza degli organizzatori e dell’assessore regionale, funzionale, come anche gli articoli sottolineano, alla promozione della candidatura degli organizzatori alle amministrative del prossimo anno. Un evento, dunque, che, pur avendo forma culturale, si è configurato di natura prettamente politica». Questa la critica. Molte le domande che rivolge Zocchi: quale era la finalità dell’incontro con l’assessore della cultura? Quale la funzione della delegazione scelta fra gli alunni di terza media? I genitori sono stati correttamente informati sull’attività a cui avrebbero partecipato alcuni alunni? Il collegio docenti è stato edotto su questa iniziativa e della sua natura? Da chi è giunta la richiesta all’Istituto di partecipare a tale iniziativa, ma soprattutto a seguito di tale richiesta ci si è sincerati che l’evento rivestisse carattere istituzionale e non partitico?
«Oltre che consigliere comunale - termina Zocchi - sono padre di due ragazzi in età scolare e come tale vorrei essere certo che nessuna strumentalizzazione “di parte” possa essere messa in atto per fini politici o peggio ancora elettorali».
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