ATLETICA LEGGERA
Giro in mutande, multa a Pirrella
Il dirigente di Gavirate punito dalla Fidal: 150 euro e ammonizione. I suoi ragazzi festeggiarono la serie A in modo goliardico

La sentenza del tribunale del Coni è arrivata: a Carmine Pirrella, presidente dell’Atletica Gavirate, la multa di 150 euro e un’ammonizione. Verrebbe da dire, l’elefante ha partorito il topolino. Dopo il famoso giro della pista in mutande da parte della squadra Allievi al termine delle gare della finale 2017 di serie A di Vicenza, ecco che i giudici sportivi hanno emesso il verdetto dopo l’audizione del 12 febbraio a Roma dello stesso Pirrella, accompagnato dal legale Andrea Prestinoni.
«Non voglio entrare nel merito della irrogazione - è il commento del presidentissimo - ma voglio invece sottolineare quanta meravigliosa solidarietà ho avuto da parte di tantissime persone. Prima di tutto ai miei meravigliosi atleti e alla bellissima realtà di cui sono il rappresentante, quell’atletica Gavirate che definisco un dono».
Poi tutti gli altri, dalle autorità, agli amici, agli appassionati di atletica. Una vera e propria ondata di solidarietà ha investito Pirrella nel momento in cui gli è stata comunicata la notizia del deferimento. Per forza, lui è uno che si spende in prima persona per i suoi ragazzi, molti dei quali riescono a raggiungere risultati eccellenti sia dal punto di vista sportivo, sia sul piano umano. Meriterebbe un premio, insomma, dalla Fidal, dalla federazione che guida l’atletica leggera, sport che non è tra i più capaci in questi ultimi anni di conquistare medaglie. Pirrella è un catalizzatore.
La realtà gaviratese è un polo d’attrazione per tanti ragazzi, ma la Fidal ha voluto punire quel giro del campo, un’iniziativa goliardica e per nulla offensiva, un modo per dire che lo sport è impegno, sacrificio, fatica ma anche divertimento.
Per ragazzi di 16 e 17 anni questo è il messaggio giusto. Ma qualche dirigente inflessibile ha voluto segnalare quel festeggiamento come comportamento offensivo.
Da qui è nato il deferimento e ora l’ammenda con ammonizione.Una punizione che ha tutto il sapore della pezza messa dai giudici tanto per far vedere che non potevano lasciar passare come se nulla fosse una segnalazione pervenuta dalla Fidal e finita sul tavolo del Coni.
Resta, però, l’amarezza per come i formalismi rischino di vanificare il buono che ancora esiste nello sport. E che dovrebbe essere valorizzato, incentivato, premiato. Ecco, andrebbe dato un premio a Pirrella invece che un’ammonizione.
Se non ci hanno pensato la Fidal e il Coni nazionali, magari chi conosce bene il presidente di Gavirate sul territorio potrebbe riempire la lacuna, anche a costo di andare contro i vertici ma dimostrando che la verità non sempre sta in chi comanda. Il più delle volte si trova alla base. Basta fare un giro sui campi d’atletica della provincia per rendersene conto.
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