GLI INCIVILI
Scarichi nel torrente dei boschetti
Forse residui di pittura: il Comune dà la caccia ai responsabili
L’Ufficio tecnico comunale ha ora in mano tutti i dati per poter scoprire chi versa nel cosiddetto torrente dei boschetti, le cui acque confluiscono nel lago di Varese, materiale che dovrebbe essere eliminato in altro modo.
L’attenzione dei frequentatori della pista ciclopedonale, all’altezza di Voltorre, è già stata attirata più volte dal colore bianco delle acque del corso d’acqua.
«Sembrerebbe residuo di pittura - evidenzia il vicesindaco Massimo Parola -. Sono state diverse le uscite dei tecnici comunali per individuare chi continua in questa azione. La ditta specializzata che abbiamo contattato ha a disposizione uno strumento apposito per la videoispezione: a forma di tubo, all’interno ha una videocamera telecomandata che ha seguito il corso del torrente lungo la via Monte Rosa e la via Fontanone. Ora il lavoro è concluso e procederemo all’analisi dei rilievi. Il monitoraggio ha fatto sì che si stia restringendo il campo dell’indagine. Al più presto dovremo individuare chi si serve del corso d’acqua come discarica».
Intanto sul lago perdura il problema, denunciato a chiare lettere più volte, della tanta plastica abbandonata lungo il canneto.
L’acqua bassa fa sì che emerga con grande evidenza: bottiglie, espanso, tante boe lasciate dai canottieri mettono in risalto il degrado e l’abbandono.
Questo solo per citare alcuni esempi.
La giornata ecologica, organizzata dal Comune di Gavirate, che avrebbe dovuto coinvolgere parte dei comuni rivieraschi non è avvenuta per motivi meteorologici. Di conseguenza il problema esiste e va comunque affrontato. La pulizia è stata effettuata solo nei comuni di Bodio Lomnago e di Cazzago Brabbia, in due interventi separati che hanno visti protagonisti i bambini, gli insegnanti con i sindaci Eleonora Paolelli e Emilio Magni.
Al problema della mancanza di pulizia vanno aggiunte la presenza attuale di acqua bassa per mancanza di pioggia e la riduzione del canneto dell’80%, avvenuta in questi anni.
Dati, questi, che fanno sì che venga a mancare la protezione per i pesci e per la fauna selvatica che nidifica, ottimo pasto per la quantità sempre in aumento di cormorani.
© Riproduzione Riservata