PERICOLO DAL CIELO
Un fiume di fango in casa, tre alluvioni in pochi anni
Il dramma a una settimana dal diluvio: a Fignano e Armino si continua a pulire. La testimonianza: «Salvati dal nostro cane, avevamo i piedi a mollo»
Per tre notti hanno dormito fuori casa: non era assolutamente possibile rimanere dentro l’edificio, tanto il fiume di fango e acqua, trasportato dall’alluvione lunedì scorso, aveva inondato i loro locali a pianterreno. È un’esperienza drammatica quella vissuta da una famiglia, padre e figlio che da due anni abitano in fondo a via Magenta a Fignano, dove per la terza volta (loro non sapevano delle prime due, non essendo ancora qui a vivere) sono confluiti i detriti che provengono dalla via Gerli Arioli e dalla via Bernacchi. Come un imbuto. Mentre anche per altre famiglie colpite la conta dei danni non è ancora finita, in questi giorni, loro devono “assimilare” il trauma di un’esperienza che mai pensavano di vivere sulla loro pelle: «È stato il cane che mi ha svegliato - racconta Concetto che quella mattina stava dormendo mentre il papà era uscito -. Continuava a grattare le gambe del letto perché si era accorto che stava entrando l’acqua».
SOTT’ACQUA ANCHE ARMINO
Altre zone di Gavirate sono state colpite dall’alluvione: strade che già in precedenza avevano vissuto la medesima esperienza, come la via Armino, la via Volta. Qui abita Severino: «Per fortuna - dice - l’acqua si è fermata in cantina. Non si poteva fare niente. Entrava con il fango da destra e da sinistra e ha raggiunto i 10 centimetri».
L’articolo completo sulla Prealpina di domenica 1 settembre, disponibile anche in edizione digitale.
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