CANTON TICINO
«Filmata la morte del frontaliere»
L’infortunio fatale a Vincenzo Predolini sarebbe stato ripreso. L’azienda non commenta
Proseguono le indagini della Procura ticinese per ricostruire la dinamica dell’incidente sul lavoro alla ditta Trasfor di Molinazzo di Monteggio che nello scorso febbraio è costata la vita al frontaliere di Gemonio, il 44enne Vincenzo Giuliano Predolini.
Le autorità ticinesi hanno fatto sapere che «gli accertamenti sono in corso e sono atti a chiarire le eventuali responsabilità o negligenze di terzi». Che per questo incidente vi sia un’accusa formalizzata contro ignoti per il reato di omicidio colposo, lo rende noto lo studio legale che segue la famiglia e che evidenzia altri particolari rispetto a quelli emersi finora. Predolini ha lasciato la moglie, una figlia di 12 anni e un bimbo di due. «È morto per mostrare ai responsabili della sicurezza dell’azienda, che hanno filmato tutta la drammatica sequenza - dicono i legali della famiglia - il mal funzionamento di un macchinario, una piegatrice, che dava dei problemi, con lo scopo di renderlo più sicuro. Il procuratore del Cantone Ticino Paolo Fäh ha aperto un procedimento penale, al momento ancora contro ignoti, per il reato di omicidio colposo ed è coadiuvato nelle indagini dalla Polizia cantonale, che ha verbalizzato svariate testimonianze di dirigenti e colleghi di lavoro con altrettanti interrogatori e, tramite il Reparto Giudiziario, ha trasmesso a maggio il suo rapporto».
Le perizie sono concentrate sul macchinario che ha provocato la morte del frontaliere di Gemonio, la piegatrice. Proprio mentre mostrava quello che non andava agli addetti della sicurezza, questi ultimi hanno ripreso la scena con il cellulare ed è accaduto l’incidente mortale.
Ora dovranno essere effettuate altre analisi sulla piegatrice, come auspicato a più riprese anche dai legali della famiglia che spiegano di aver già avviato un confronto con la Trasfor per ottenere un rapido e congruo risarcimento per i propri assistiti.
L’azienda ticinese, dal canto suo, in virtù delle indagini in corso, come comunicato alla Radiotelevisione svizzera, non commenta gli articoli resi pubblici dai legali e ha aggiunto di collaborare con le autorità per quanto accaduto a febbraio.
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