ANZIANI FERITI
Cani violenti in cella
Sequestro e indagine per lesioni colpose a carico del proprietario

Dovrà assumersi tutte le responsabilità dell’aggressione ai suoi genitori il trentottenne proprietario dei due cani che il 24 agosto sono come impazziti. L’uomo è indagato per lesioni colpose, maltrattamento di animali e inosservanza del provvedimento dell’autorità, ossia dell’ordinanza contingente e urgente emessa dal ministero della Salute per questioni di sicurezza pubblica. Il pubblico ministero Martina Melita ha chiesto inoltre il sequestro degli animali, concesso ieri, 3 settembre, dal gip Luisa Bovitutti che ha colto in pieno la pericolosità della convivenza tra gli anziani (la madre è oltretutto malata di sclerosi multipla) e i due molossi.
L’uomo è gravemente sospettato di essere la causa primaria della cattiveria manifestata dall’american staffordshire terrier, maschio di taglia grande, e dalla pitbull: stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri, i quattro zampe sarebbero periodicamente picchiati dal padrone, tanto da farli guaire dal dolore, con lamenti che straziano tutto il vicinato. L’uomo li porterebbe spesso in luoghi pubblici senza guinzaglio e museruola, tanto che lo scorso novembre uno dei due azzannò un altro cagnolino morsicandogli l’anca posteriore sinistra e la spalla. A giugno la mamma dell’indagato venne assalita una prima volta, circostanza questa negata dal trentottenne.
Pitbull e staffordshire scavalcherebbero di continuo la bassa recinzione dell’abitazione, con incursioni nei giardini altrui. Gli inquirenti si soffermano quindi sulla personalità del proprietario: è un soggetto che incute timore, prepotente sia con i vicini - a quanto pare terrorizzati dalle sue reazioni violente e dalle modalità di gestione dei cani - sia con i genitori, contro i quali spesso urla furiosamente coprendoli di insulti. È inoltre pregiudicato per violazione della disciplina sulla tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping e per ricettazione. La legge è chiara: possesso e detenzione di cani a rischio elevato di aggressività sono vietati a chi abbia riportato una condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni.
Piano piano migliorano le condizioni di salute della mamma dell’indagato, finita all’ospedale con un’avulsione completa del padiglione auricolare sinistro e parzialmente di quello destro, frattura della mandibola e una ferita allo scalpo. Il padre, che ha cercato di difenderla, ha rimediato «plurimi morsi all’arto superiore destro» con una prognosi di dieci giorni. Ora gli animali sono ufficialmente affidati al canile.
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