IL GUAIO
Ex discarica, è allarme inquinamento
Arpa conferma i sospetti. E il Comitato per la bonifica invia una lettera in Regione

«Ex discarica di Gerenzano, la situazione dell’inquinamento è grave ed anche ufficialmente certificata dall’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente»: lo dice il Comitato per la bonifica, che riunisce gruppi politici, associazioni e privati cittadini della zona, Gerenzano e circondario.
«Abbiamo subito scritto una lettera per evidenziare i dati emersi dal rapporto Arpa 2017, ora noti, che certificano la gravità dell’inquinamento della falda freatica a valle della discarica - ricordano dal comitato -. L’abbiamo inviata alla Direzione generale qualità ambiente di Regione Lombardia e per conoscenza a Provincia di Varese, alla stessa Arpa, a A2A e anche a tutti gli altri enti potenzialmente interessati, dal Comune di Gerenzano alla Ato, dall’azienda sanitaria Ats a Bozzente srl».
Quali le proposte?
«Si chiede un immediato adeguamento della rete di monitoraggio e della barriera idraulica e un intervento complessivo di bonifica e messa in sicurezza del sito», rilevano dal Comitato, i cui responsabili hanno ribadito inoltre la disponibilità a partecipare, come uditori, agli incontri tecnici e alle conferenze di servizio organizzati dai vari enti pubblici.
«Il rapporto finale di Arpa è frutto del lavoro eseguito nel corso del 2017 alla ex discarica di Gerenzano. Le conclusioni confermano quanto da noi rimarcato, già nel dicembre 2016, nel nostro studio “Sorella acqua-Indagine sullo stato delle acque sotterranee a valle della discarica di Gerenzano”.
Già allora denunciammo l’inefficienza della barriera idraulica e del sistema di monitoraggio e la presenza riguardevole di inquinanti diversi da quelli che si riscontrano in una discarica di rifiuti urbani come metalli pesanti e bisfenolo A, tipici dei rifiuti speciali, che secondo noi comportano un alto rischio per la salute pubblica - viene rilevato dagli attivisti del comitato -. La Provincia di Varese, sulla base del rapporto Arpa, ha chiesto all’ente che gestisce l’impianto, A2A, di promuovere azioni per risolvere le inefficienze e le carenze riscontrate. Purtroppo A2A, nella sua risposta ha confermato lo stato di crisi dell’impianto di depurazione causato dal susseguirsi di guasti e rotture in diversi settori ma purtroppo, secondo noi, non ha proposto ipotesi risolutive. Le carenze dell’impianto di depurazione che hanno influito su questa situazione di crisi potrebbero in futuro aggravare ulteriormente l’inquinamento della falda».
Una situazione di emergenza insomma che non può essere trascurata.
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