IL DISSERVIZIO
Odissea per quattro studenti
Le famiglie: «Da Porto Valtravaglia a Germignaga dovremo accompagnarli noi alle medie: manca anche il bus»

Dopo il caso dell’impossibilità a formare due classi prime alle scuole medie di Castelveccana (non c’è un numero congruo di studenti), sollevato dalla consigliera alle Politiche Scolastiche di Porto Vatravaglia Raffaella Romano, i quattro ragazzi che dovranno spostarsi a Germignaga per frequentare le medie prendono ora carta e penna e scrivono alla dirigenza dell’Ics Germignaga per esprimere il loro disappunto per la decisione.
Preoccupazione, tristezza, difficoltà a lasciare gli amici delle elementari sono le parole ricorrenti nelle missive che i ragazzi hanno scritto.
A Castelveccana infatti non ci saranno due sezioni per la prima; si sono iscritti in trenta: troppi per una sola classe, che può avere al massimo 25 alunni, e troppo pochi per crearne due, perché ogni classe deve avere almeno diciotto alunni.
Non solo gli studenti ma anche le famiglie sono tornate sul tema dello spostamento a Germignaga.
In una lettera indirizzata anche alla stampa alcuni genitori hanno espresso amarezza per l’accaduto, sottolineando la necessità di «trovare una soluzione che tuteli i propri bambini ora e nel futuro poiché si tratta di un problema che si ripresenterà nei prossimi anni».
Le famiglie si sono rivolte alle autorità locali portando alla loro attenzione un decreto del 2009 secondo cui «possono essere costituite classi con un numero di alunni inferiore ai valori minimi stabiliti e comunque non al di sotto di 10, nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche».
Sulla mancata copertura economica, i genitori spiegano: «A giugno usciranno due classi terze, alla luce di questo si può ben comprendere che non ci siano problemi per il reperimento del personale e degli spazi».
Sempre le famiglie sottolineano la difficoltà ad accompagnare gli studenti fino a Germignaga (non è al momento previsto un servizio bus) e mettono l’accento anche sulle motivazioni psicologiche dei bambini «che si trovano ad interrompere un percorso di continuità sia didattica che emotiva a cui si è data molta importanza negli ultimi anni».
I genitori chiedono infine un intervento anche della politica.
«Numerosi candidati delle più disparate posizioni politiche stanno puntando l’attenzione sull’importanza delle realtà locali e la tutela del territorio. Non comprendiamo come siano totalmente disinteressati a questa situazione che non riguarda quattro bambini quest’anno ma il futuro delle prossime generazioni».
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