Giappone
Giappone, prete capo Yasukuni si dimette: ha criticato Imperatore
Scandalo nel controverso santuario nazionalista di Tokyo

Roma, 11 ott. (askanews) - Il sacerdote capo del santuario nazionalista Yasukuni, il complesso shintoista di Tokyo presso il quale si commemorano le anime dei soldati giapponesi morti in conflitto tra i quali diversi condannati per crimini di guerra, è stato costretto alle dimissioni dopo aver ammesso una serie di dichiarazioni aspramente critiche nei confronti dell'imperatore Akihito, in uno scandalo che scuote dalle fondamenta un centro di culto estremamente controverso.
Il settimanale Shukan Post ha rivelato che Kunio Kohori, sacerdote capo del santuario di Yasukuni, in una riunione del 20 giugno ha detto che l'Imperatore sta "ora cercando di schiacciare il santuario Yasukuni" non visitandolo, mentre invece ha fatto diversi viaggi per commemorare le vittime delle guerre condotte dai giapponesi negli anni '30 e '40 del secolo scorso.
Kohori ha anche lamentato il fatto che, dal momento che Akihito non ha mai visitato il santuario dalla sua ascesa al trono, anche il futuro imperatore Naruhito e la futura imperatrice Masako è assai improbabile che facciano questa visita dopo l'abdicazione di Akihito. Anzi, ha aggiunto, la principessa della corona Masako "detesta lo Shinto e i santuari shintoisti".
Lo Shukan Post ha affermato di essere venuto in possesso di quasi due ore di registrazione con la voce del sacerdote capo e ne ha postato lo sbobinato sul suo sito internet linkandolo su Twitter.
Per un sacerdote Shinto criticare l'Imperatore è un fatto inaudito e le dichiarazioni del sacerdote capo di Yasukuni rappresentano un "unicum" che ha portato un'immediata alzata di scudi da parte dell'Agenzia per la Casa imperiale, che ha definito "estremamente improprie" le osservazioni del religioso.
Lo Yasukuni, dal canto suo, ha annunciato le dimissioni di Kohori (con un fax ai principali media) e ha annunciato che il 26 ottobre si terrà una riunione per nominare un nuovo sacerdote capo.
La questione delle visite ufficiali al santuario Yasukuni è estremamente controversa. Mai un primo ministro nha visitato il santuario in forma ufficiale (in forma privata sì). E soprattutto mai un imperatore, a partire da Showa (Hirohito) ha visitato il santuario dopo che nel 1978 sono stati aggiunte al culto le anime di una dozzina di criminali di guerra condannati dal Tribunale per i crimini di guerra di Tokyo, tra i quali l'ex primo ministro Hideki Tojo.
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