IL PROGETTO
Turismo diffuso sul Mottarone? Sì
La famiglia dei Borromeo costruirà un albergo con più residenze nelle vecchie baite: il Comune è d’accordo
Messo a punto il progetto per il Mottarone, un albergo che ospiti più di 70 turisti.
Un sistema ricettivo diffuso con circa 70 posti letto, realizzato recuperando le vecchie baite e malghe del Mottarone, oltre all’ex stazione della ferrovia.
È il progetto, approvato dal Comune di Gignese, proposto dallo studio di architettura Simonetti di Torino per conto della famiglia Borromeo, proprietaria dell’area, che intende attuare un piano di recupero e valorizzare un antico patrimonio di architettura tradizionale montana nel versante est del Mottarone.
I Borromeo, nella premessa al progetto, lo collegano a una visione turistica completa dell’area del Lago Maggiore: comprende i lavori, tutt’ora in corso, ai castelli di Cannero, le rocche di Angera e di Arona, e il recente accordo con il Comune di Stresa che permetterà interventi all’isola Bella e isola Madre, oltre al recupero degli alpeggi abbandonati anche nel territorio del Comune di Stresa che, insieme con quelli di Gignese, contribuiranno ad un rilancio turistico del Mottarone.
Nella relazione di quasi 100 pagine, i progettisti spiegano di voler dare una “casa” in più ai turisti che visitano le isole e poi raggiungono per una gita la vetta del Mottarone.
Il progetto prevede il recupero, per un percorso ciclopedonale, dell’antica ferrovia che collegava Stresa alla vetta, chiusa nel 1970; saranno recuperati anche i percorsi delle vecchie mulattiere. L’ex stazione Borromea ospiterà il centro turistico-direzionale del sistema, oltre a un ristorante-bar con aree ludiche esterne e verde attrezzato.
Gli alloggi si troveranno nelle strutture recuperate degli alpeggi Gallo, Calandra, Dente, Salè, Arboi, Scocci, Maria, dove ora ci sono abitazioni di tipo popolare o magazzini e locali di deposito un tempo utilizzati. Nel progetto c’è spazio anche per un maneggio, un parco avventura, un bar, un’area attrezzata per picnic, oltre a uno spazio multifunzionale per la didattica e un’area mercato per promozione e vendita di prodotti agroalimentari e di artigianato locale.
Sono ipotizzati spazi da attrezzare come laboratori artigianali visitabili, nell’ottica di far rivivere le attività di un tempo. Mentre sarà tutelata la torbiera dello Scoccia, sarà creato un biolago, balneabile, dove si troverà un angolo ristoro, con spogliatoi, docce e alloggio del custode.
Tutte le strutture avranno impianti per la climatizzazione invernale, mentre non è previsto alcun intervento di condizionamento estivo. Attenzione alla flora e la fauna: saranno collocati nidi per le diverse specie presenti. Attualmente sul Mottarone vive una serie di uccelli tra cui i rari francolino di monte, i picchi muraioli e neri, il gallo forcello, e pertanto si intende creare una sinergia con il parco faunistico di Villa Pallavicino di Stresa. Tra i mammiferi sono stati censiti caprioli, volpi e conigli.
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