TRIBUNALE
Giudici di pace, due su dodici
Lunghi rinvii e una mole di lavoro enorme, destinata a crescere tra due anni. Allarme degli avvocati: riforma a rischio

Sono due e in teoria dovrebbero essere dodici. Sono i giudici di pace di Varese, il cui organico drammaticamente ridotto nella sede distaccata di viale Milano è motivo di grande preoccupazione per gli avvocati varesini. Non sempre la situazione è stata questa: fino a qualche anno fa la cosiddetta “scopertura” c’era, ma si parlava comunque di sei avvocati che facevano i giudici in processi “minori” (ma non per questo meno importanti), a fronte di una pianta organica che prevedeva appunto dodici persone.
Poi qualcuno se n’è andato, qualcuno ha lasciato per raggiunti limiti di età e soprattutto nessuno è arrivato in sostituzione. E così «questi numeri oggi si riverberano pesantemente sul funzionamento dell’ufficio - spiega l’avvocato Sergio Terzaghi, presidente della Camera civile di Varese -: la mole di lavoro è notevole e inevitabilmente i procedimenti subiscono lunghi rinvii da un’udienza all’altra». «Una situazione preoccupante - aggiunge il collega Sergio Martelli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Varese -, anche perché nel 2021 alla nuova figura del giudice onorario di pace saranno assegnate competenze molto più ampie rispetto a quelle di oggi: si stima che il 40 per cento dell’attività di un Tribunale come quello di Varese sarà svolto dai giudici onorari di pace, tanto è vero che si prevede che tra due anni il loro numero salga a venti. Ma si tratta appunto di previsioni: se oggi sono due, abbiamo qualche dubbio che nel 2021 si riesca ad averne davvero in servizio altri diciotto».
Un recente concorso dovrebbe portare a Varese nel prossimo futuro altri due giudici di pace, ma non ci sono certezze, anche perché la graduatoria è stata impugnata. E il presidente del Tribunale Vito Piglionica fa quel che può a livello organizzativo, ad esempio affidando la sede di Luino a due giudici onorari, come del resto avviene per quanto riguarda i magistrati della Sezione civile e della Sezione penale, anch’essi in numero ridotto rispetto a quel che prevedono gli organici.
«Da parte nostra non c’è nessuna volontà di fare polemica fine a se stessa - aggiunge l’avvocato Terzaghi -. Ci interessa l’efficienza del servizio e speriamo che in questo caso la politica possa incidere sul problema ottenendo risultati». Anche perché il 2021, con le nuove competenze, può sembrare lontano, ma si tratterà di una vera rivoluzione. Ai nuovi giudici onorari di pace saranno affidate cause per un valore fino a 50.000 euro, tutte le liti di condominio, i pignoramenti mobiliari e tutti i risarcimenti per danni che derivano dalla circolazione fino a 50.000 euro.
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