LA SENTENZA
Gnocchi anziché pasta. E lui la riempie di botte
In appello conferma la condanna a sei anni e mezzo a carico di un uomo di Carnago
La sua colpa? Avergli cucinato gli gnocchi, anziché la pasta. Roba da poco. Ma non per lui, un quarantaduenne di Carnago, con precedenti per droga, che si è visto confermare dai giudici della prima Corte d’Appello di Milano la sentenza di condanna a sei anni e sei mesi di carcere per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, in precedenza emessa dal Tribunale di Varese all’esito di un giudizio con rito abbreviato.
Per inquadrare il personaggio basti sapere che di fronte all’affronto degli gnocchi fumanti nel piatto, non esitò a punire con ferocia inaudita la compagna, che se ne era innamorata dopo che era uscita da una comunità terapeutica.
DAL MENÙ ALLA VIOLENZA
Prima colpì la poveretta - di pochi anni più grande di lui - alla schiena con un portaoggetti in metallo; poi aprì il guardaroba e, dopo aver gettato a terra i suoi vestiti, le lanciò addosso le grucce appendiabiti; quindi, la colpì al volto col telecomando della tv; infine, inseguendola in cucina, le prese la testa e la fece sbattere con violenza contro il muro, lasciandola così priva di sensi.
Episodi come questo, tutti al centro di una denuncia-querela da parte della vittima che ha avuto come risarcimento 15mila euro, erano routine quotidiana. Ordinaria, per non dire orrenda.
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