IL CASO
Critica social. E il sindaco querela
Post sul mancato sgombero della neve ritenuto minaccioso e diffamatorio. Il primo cittadino domani in Procura: «Colpirne uno per educarne cento»

Sindaco minacciato sulla bacheca social, cittadina querelata.
«Che sia di lezione esemplare» sostiene il primo cittadino Claudio Ventimiglia, che non ha accettato le scuse della donna che lo aveva preso di mira a causa del mancato sgombero della neve.
Il caso è esploso la sera di venerdì 1 febbraio, quando Ventimiglia è stato informato di un post sul gruppo Facebook La Bacheca di Golasecca, scritto da una concittadina che conosceva (vive a poche centinaia di metri da lui), che si lamentava per le condizioni delle strade con toni tutt’altro che urbani.
«Mio marito ha chiamato un amico col trattore per far via la neve a Monte Tabor - il contenuto del post - spero non trovi il sindaco in piazza altrimenti stavolta vado a trovarlo in carcere».
Per Claudio Ventimiglia, già ufficiale dei carabinieri, è un «commento minaccioso e diffamante» che non si può tollerare.
«Ho immediatamente dato mandato al mio legale affinché proceda con una querela nei confronti di questa signora per le ipotesi di reato di minaccia a pubblico ufficiale e di diffamazione aggravata a mezzo stampa» annuncia il sindaco, che depositerà lujnedì 4 febbraio la querela alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, richiamando a una «costante giurisprudenza di legittimità» che si è affermata a proposito della diffusione di messaggi diffamatori sui social network.
A nulla sono serviti i tentativi della donna di porre rimedio, come racconta lo stesso Ventimiglia.
«La signora è venuta a cercarmi per scusarsi, prima in Comune e poi a casa, infine me la sono trovata al bar mentre bevevo il caffè. Ma da sindaco non posso accettare le scuse, ho il dovere di salvaguardare la figura istituzionale che rappresento».
Una decisione che Ventimiglia ha ponderato attentamente, anche perché non sarebbe la prima volta che la stessa donna rivolge commenti non proprio amichevoli nei suoi confronti.
«Stavolta ha esagerato - afferma il primo cittadino - ma doveva pensarci prima, perché con questo post ha raggiunto visibilità ovunque. Sarà una lezione esemplare».
Il principio seguito dal sindaco è che non si possa sempre lasciar passare.
«Se ne punisce uno per educarne cento. Chiederò i danni e quello che ricaverò sarà donato in beneficenza al servizio sociale del Comune».
Dopo che le scuse sono state respinte, la protagonista dell’episodio ha pubblicato un post in cui ammette di aver «commesso un errore» e in cui rivolge pubblicamente le sue scuse.
«In un impeto di rabbia ho postato un commento di cui ora mi vergogno molto. Non sono fiera di ciò che ho scritto e mi rincresce che un commento del genere abbia riscosso tanta attenzione».
Ma la reazione del sindaco viene definita «eccessiva» e, almeno in parte, giustificata.
«Sono una cittadina che paga regolarmente tutte le tasse e ritengo di poter esigere un servizio pubblico che si occupi di sgomberare le strade dalla neve quando necessario».
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